• Live TV Canale 79
  • PubblicitĂ 
Notifiche
Logo InfoCilento
  • AttualitĂ 
  • Cronaca
  • Politica
  • Sport
  • Tv – Canale 79
  • Eventi
  • Giovani
  • Turismo
  • Contattaci
  • Preferiti
Logo InfoCilento
Notifiche
Cerca un articolo
  • AttualitĂ 
  • Cronaca
  • Politica
  • Sport
  • Tv – Canale 79
  • Eventi
  • Giovani
  • Turismo
  • Contattaci
  • Preferiti
Seguici

La Grotta di Polla e la Preistoria dell’Appennino Meridionale

Paesaggi storici ed evidenze archeologiche costituiscono sicuramente una delle caratteristiche piĂą lampanti del comprensorio Valdianese, fra questi la Grotta di Polla, cavitĂ  ricca di risorse culturali di straordinario fascino.

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 28 Novembre 2015
Condividi

Paesaggi storici ed evidenze archeologiche costituiscono sicuramente una delle caratteristiche più lampanti del comprensorio Valdianese, fra questi la Grotta di Polla, cavità ricca di risorse culturali di straordinario fascino.

Contrariamente a quanto si crede comunemente (ma l’idea risale alla cultura classica e la troviamo in Lucrezio) la caverna non costituì l’originaria abitazione dell’uomo, che nelle prime fasi della preistoria era un cacciatore nomade che si accampava all’aperto con ripari di fortuna. Ciò non toglie, però, che le cavità naturali siano state saltuariamente frequentate per vari scopi durante quasi tutto il corso della Preistoria e costituiscano uno dei luoghi migliori per lo studio archeologico di alcuni aspetti delle comunità primitive. A tal riguardo sia il Cilento che il Vallo di Diano “offrono” insediamenti carsici dalle testimonianze più consistenti e rilevanti sui primi paleolitici, neolitici e dell’età del bronzo. Le evidenze sono state rinvenute quasi tutte, infatti, in Grotte Pedemontane quali Pertosa (Grotta dell’Angelo), Castelcivita e Sant’Angelo a Fasanella solo per citarne alcune. Si tratta, in realtà, di ricoveri naturali, provvidenziali per i primi uomini che lentamente abbandonavano l’esercizio della caccia per passare a quello associato della pastorizia. Gli anfratti, inoltre, erano tutti posti in prossimità di corsi d’acqua ed in posizione sopraelevata e dominante.

polla_grottaIl “caso” della Grotta Grande di Polla a tal proposito risulta tra i più interessanti ed offre numerosi spunti di riflessione. Una prima esplorazione del sito, con annesso rilievo parziale della grotta fu compiuta nel 1927 dal Trotta. Ma è tra il 1956 ed il 1958 che i geologi P. Parenzan e B. Davide, la esplorarono a fondo, realizzando una pianta accurata dell’intera cavità così come oggi la conosciamo. Si dovrà attendere però l’autunno del 1964 prima ed il 1971 poi affinchè la Soprintendenza archeologica effetui una prima campagna di scavi regolari sotto la direzione di B. D’Agostino, con lo scopo di comprendere la sequenza stratigrafica e l’effettiva portata dei livelli archeologici. Vennero eseguiti, infatti, tre saggi di scavo sulla cima del cono detritico, i quali hanno restituito una stratigrafia dal Neolitico Finale alla fine dell’Età del Ferro. Dal punto di vista geologico, essa può considerarsi un inghiottitoio fossile dell’antico lago pleistocenico che occupava l’odierno Vallo di Diano; alla fine del Pleistocene, infatti, la grotta doveva raccogliere le acque di alcune “Crive”, le quali sono oggi forse riconoscibili nell’ingresso della prima caverna, un poco più a Sud in corrispondenza della seconda sala, ed in un’altra, che ha l’ingresso nel fondo Sud-occidentale della “Caverna del baldacchino”. Questo sistema, probabilmente, in quel periodo era funzionale allo scarico delle piene del lago. Oggi, grazie alla maestosità delle caverne, all’estensione delle gallerie, e all’erosione, si sa con certezza che la grotta svolse una attività assorbente molto intensa. I grandi depositi di fango, infine, confermano che l’ultimo periodo di attività fu riservato soltanto alle piene del lago con il conseguente depositarsi del fango. L’indagine archeologica riguardante la grotta di Polla, ha raggiunto livelli che, però, non rappresentano la fine del deposito che, per motivi di sicurezza, non è stato possibile indagare ulteriormente. Frammenti di olle in stile “Enotrio-Subgeometrico”, risalenti al VII sec. a.C., un frammento di coppetta monoansata con decorazione interna a fasce databile alla seconda metà del VI sec. a.C, due frammenti di ceramica a vernice nera, (IV sec. a.C.), rinvenuti nello strato superficiale del saggio VIII, sono soltanto alcuni dei reperti vascolari rinvenuti nella Grotta che se adeguatamente valorizzata potrebbe rivaleggiare se non superare in apporto turistico la Grotta di Pertosa. Fra i reperti ceramici più interessanti bisogna annoverare un importante frammento scoperto in un’area di fuoco. Si tratta di un frammento in argilla figulina di coppa micenea (probabilmente la forma 216 del Furumark: deep cup) riferibile al MIC. III C1 in argilla nocciola dalla leggera venatura grigia. Il motivo ad onda, con curve abbastanza serrate dipinto con vernice bruno-rossiccia leggermente stralucida, pare corrispondere alla variante 18 del motivo n. 53 (wavy lines), ancora tipico del MIC. III C1e. Nel complesso pare da preferirsi una datazione al momento finale del MIC. III C1c (verso il 1075 a.C.). Il reperto in questione risulta essere di estremo interesse in quanto sottolinea non solo l’mportanza del Vallo di Diano quale snodo commerciale ma la stessa Grotta di Polla diviene, evidentemente, una sorta di sito “Cerniera”, luogo strategico di interscambi culturali e commerciali con l’area Egea e non solo. A stupire gli addetti ai lavori, però non furono soltanto i reperti ceramici ma anche la scoperta di quattro individui che, per l’insieme dei caratteri, per la forma, e per le industrie accompagnanti devono ascriversi all’Età del Bronzo. I rinvenimenti sono relativi ad elementi di cranio, o a crani interi privi di mandibola, appartenenti a quattro individui. Gli elementi riferiti agli individui 1, 2, e 3 furono rinvenuti in nicchie naturali della parete della grotta, mentre il quarto fu rinvenuto ad un livello molto più basso, in un recesso inferiore della caverna. Vicino ai crani superiori, furono rinvenuti due manufatti, uno litico ed uno fittile, ed alcune ossa di animali, mentre vicino al reperto n. 4, furono rinvenute solo ossa di animali troppo frammentarie perché possano essere studiate.

polla_reperti

TAG:Cilentopollapolla notizievallo di diano
Condividi questo articolo
Facebook Whatsapp Whatsapp Threads Copia Link
Lavori in corso

Lavori di messa in sicurezza del versante roccioso: chiusura temporanea della SS18 tra Sapri e Maratea

L’ultimazione dell’intero intervento è prevista entro la prossima primavera

Novi Velia: conclusa la stagione dei pellegrinaggi al Santuario della Madonna del monte

La giornata ha segnato anche la chiusura di una delle chiese giubilari…

Danilo Larocca, giuramento Carabinieri

Carabinieri: un giovane del Vallo di Diano tra i 796 allievi che hanno giurato a Reggio Calabria

Danilo Larocca di Montesano sulla Marcellana, con una meravigliosa storia di determinazione…

  • Torna alla home

Invia il tuo articolo o la tua segnalazione alla redazione

Condividi le tue storie con noi e diventa parte della comunitĂ  di Infocilento. Dai voce ai tuoi racconti e arricchisci il portale con il tuo contributo.

  • Scopri di piĂą
  • Redazione
  • Contattaci
  • PubblicitĂ 
  • Collabora
  • Come vederci
  • Scarica l’app
  • Newsletter
  • Privacy
  • Facebook
  • X
  • Youtube
  • Google news
  • Instagram
  • Linkedin

© Copyright 2025 InfoCilento, registrazione Tribunale di Vallo della Lucania nr. 1/09 del 12 Gennaio 2009. Iscrizione al Roc: 41551. Editore: Domenico Cerruti – ProprietĂ : Red Digital Communication S.r.l. – P.iva 06134250650. Direttore responsabile: Ernesto Rocco | Tutti i contenuti di questo sito sono di proprietĂ  della casa editrice, testi, immagini, video o commenti, non possono essere utilizzati senza espressa autorizzazione. Per le notizie o fotografie riportate da altre testate giornalistiche, agenzie o siti internet sarĂ  sempre citata la fonte d’origine. Dove non sia stato possibile rintracciare gli autori o aventi diritto dei contenuti riportati, i webmaster si riservano, opportunamente avvertiti, di dare loro credito o di procedere alla rimozione. La redazione non è responsabile dei commenti presenti sul sito o sui canali social. Non potendo esercitare un controllo continuo resta disponibile ad eliminarli su segnalazione qualora gli stessi risultino offensivi e/o oltraggiosi. Relativamente al contenuto delle notizie, per eventuali contenuti non corretti o non veritieri, è possibile richiedere l’immediata rettifica a norma di legge.