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Traffico illecito di rifiuti e corruzione: 12 Arresti nelle province di Napoli, Avellino e Salerno

Dodici persone arrestate nell'ambito di un'indagine sullo smaltimento illecito di rifiuti

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 28 Maggio 2024
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Carabinieri

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di Napoli, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, furto aggravato ai danni della Città Metropolitana di Napoli e corruzione.

Le indagini, durate circa sei mesi, hanno portato a contestare l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita allo smaltimento illegale di rifiuti speciali di provenienza industriale presso l’impianto pubblico di Tufino.

L’indagine e il “Modus Operandi”

L’indagine è partita nel gennaio 2023 a seguito di segnalazioni di anomalie da parte della Sapna, società partecipata dalla Città Metropolitana di Napoli che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani nell’area metropolitana del capoluogo campano.

Attraverso intercettazioni, riprese video e pedinamenti, i Carabinieri hanno scoperto che nell’impianto di Tufino venivano smaltite illegalmente tipologie di rifiuti industriali, non rientranti nel ciclo di raccolta dei rifiuti urbani.

L’organizzazione, composta da diverse figure professionali tra cui imprenditori di aziende di rifiuti speciali, autisti e dipendenti infedeli dell’impianto, aveva messo in atto un sofisticato “modus operandi”. I rifiuti industriali venivano fatti passare per rifiuti urbani, consentendo così il loro smaltimento illegale nell’impianto pubblico a spese della Sapna.

Danni Ambientali e Pregiudizi Economici

Le indagini hanno stimato che oltre mille tonnellate di rifiuti speciali siano state smaltite illegalmente nello Stir di Tufino, causando un aggravio di costi per la Sapna di circa 500mila euro. Lo sversamento illecito dei rifiuti ferrosi ha inoltre provocato danni agli impianti, con periodi di blocco prolungati.

Il Noe ha anche notificato un decreto di sequestro a due aziende private produttrici di rifiuti industriali ritenute coinvolte nel traffico illecito. I soggetti coinvolti saranno ora chiamati a difendersi dalle accuse.

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