Una regione che invecchia rapidamente e che ha bisogno di nuovi modelli di welfare, più vicini alle persone e ai territori.
È da questa fotografia che è partito l’incontro pubblico promosso dallo SPI CGIL Campania e Napoli dal titolo “Una Campania a misura di anziano”, che si è svolto questa mattina al Centro Congressi del Polo Nautico di Salerno, alla presenza del candidato presidente del centrosinistra Roberto Fico.
L’appuntamento
L’appuntamento ha rappresentato un momento di confronto tra il sindacato dei pensionati e chi si candida a guidare la Regione Campania, con l’obiettivo di rimettere al centro dell’agenda politica la qualità della vita delle persone anziane.
Lo SPI CGIL ha illustrato le proprie proposte per una rete di servizi sanitari e sociali più efficiente: assistenza domiciliare integrata, sanità di prossimità, mobilità accessibile, politiche urbanistiche attente e iniziative per valorizzare la partecipazione attiva e culturale degli over 65.
Leggi anche:
Le dichiarazioni di Roberto Fico
Roberto Fico, intervenendo all’incontro, ha sottolineato la necessità di “un grande investimento nella medicina territoriale, nella medicina di prossimità e nella telemedicina”, per garantire una presa in carico reale delle persone anziane e ridurre l’accesso agli ospedali. Fico ha poi ribadito la volontà di proseguire sulla strada delle case di comunità, degli ospedali di comunità e delle centrali territoriali, strumenti che – ha spiegato – «possono rivoluzionare il sistema sanitario regionale, decongestionare gli ospedali e restituire loro il ruolo di grandi centri di specializzazione, nel segno di una vera sanità pubblica».
A margine dell’incontro, Fico ha risposto anche alle polemiche sollevate dal centrodestra sul “caso del gozzo”, liquidando le accuse come «illazioni che non stanno né in cielo né in terra». «La destra sta facendo una campagna elettorale sul gozzo, dove è tutto perfetto, non c’è nulla di irregolare. – ha commentato il candidato del centrosinistra – È evidente che non hanno argomenti e cercano in modo maldestro e infantile di delegittimarmi».

