È stata grande la delusione di tanti candidati che, arrivati al giorno della prova, hanno scoperto che il concorso per Operatori socio sanitari era stato bloccato all’ultimo momento. Una decisione che lascia l’amaro in bocca e che non convince neanche il Nursind di Salerno.
Scoppia la protesta
«Siamo rimasti senza parole davanti alle dichiarazioni del presidente uscente Vincenzo De Luca», afferma Biagio Tomasco, segretario del sindacato. «Se davvero si aveva il sospetto che qualcuno stesse cercando di vendere i posti, allora bisognava intervenire, ma non fermando tutto. Bastava predisporre subito misure di sicurezza, come ad esempio consegnare le domande alle forze dell’ordine, cosa che lo stesso De Luca ha annunciato solo dopo. Perché non farlo prima e permettere ai candidati di sostenere la prova?».
Il segretario insiste: «Bloccare un concorso così importante ha significato mettere in difficoltà migliaia di famiglie che avevano investito tempo, energie e soldi per prepararsi. Non si può giocare con le speranze di chi da anni aspetta un’occasione di lavoro stabile. Non è accettabile che una Regione si muova in questo modo, senza pensare alle conseguenze umane e sociali».
Tomasco sottolinea anche un altro punto: «Se questo concorso non verrà fatto a breve, ci saranno pesanti ricadute. Migliaia di infermieri rischiano di essere demansionati e negli ospedali mancano già Operatori. I pazienti finiranno per pagare il prezzo più alto, ricevendo un’assistenza ancora più carente».
Migliaia di famiglie penalizzate
Il sindacato avverte che i problemi non si fermano qui: il blocco della procedura rischia di aggravare il già delicato equilibrio della sanità campana. Senza un rinforzo immediato del personale, i reparti continueranno a lavorare in condizioni di emergenza e il carico ricadrà sempre sugli stessi professionisti, ormai allo stremo.
E conclude con una stoccata: «In Campania ci viene detto che da dieci anni non ci sono state “porcherie”. Ma allora questa vicenda è stata segnalata alla Procura? Bloccare un concorso atteso da migliaia di persone solo sulla base di voci non è trasparenza, non è legalità e non è rispetto per chi aspetta da anni un’opportunità. In altri Paesi, come la Svezia, non accadono queste cose. Perché devono accadere qui?».