Domani ricorre l’anniversario della scomparsa di Armida Passaro. Nata a Laureana il 19 settembre 1906, fin da bambina ha lavorato nei campi, bagnando la terra con il sudore del suo impegno quotidiano. Un’esistenza segnata dal sacrificio e dalla dedizione, vissuta per sostenere la sua numerosa famiglia.
Armida è stata una figura emblematica del Meridione, una donna forte e riservata, capace di affrontare le difficoltà della vita terrena trovando conforto nel dialogo spirituale costante con Dio e con la Madonna.
La svolta mistica
Il suo cammino mistico prende avvio nel 1951, quando subisce un grave infortunio al braccio che le impedisce di lavorare per quasi due anni. Nella notte di un agosto del 1952, racconta di aver ricevuto la prima apparizione della Madonna, che le comunica la volontà di guarirla.
«Ma come puoi guarirmi se io ti ho tanto offesa?» chiede Armida, in lacrime. La risposta è semplice e potente: «Abbi fede e vedrai».
Il mattino seguente, il dolore al braccio scompare. La notizia del presunto miracolo si diffonde rapidamente, e Armida si trova al centro dell’attenzione, chiamata a dimostrare di essere stata scelta dalla Vergine per portare un messaggio di speranza.
«Per quindici volte io ti chiamerò e tu verrai al luogo stabilito», avrebbe detto la Madonna. Le apparizioni continuano: due avvengono in casa, le altre quindici si manifestano pubblicamente, alcune nella piazza principale di Agropoli (via Veneto), dove un tempo si trovava una magnolia, altre nei pressi della scuola materna, oggi sede di un monumento dedicato alla Vergine.
Durante queste manifestazioni, Armida prega affinché “tutti vedano”. Diversi testimoni raccontano fenomeni straordinari, come a Fatima: il sole che danza, cambia forma e colore, e può essere osservato senza provare dolore agli occhi.
Un legame che non si spezza
Terminato il ciclo delle apparizioni, Armida continua a vivere un dialogo interiore con la Madonna. «Non mi vedrai più, ma sentirai le mie parole dal fondo del tuo cuore», le avrebbe confidato la Vergine.
Negli anni seguenti, la fama di Armida raggiunge Napoli e dintorni. Viene invitata ovunque per svolgere attività di apostolato: recita del Rosario, preghiere di guarigione, esorcismi. A lei si rivolgono cittadini, religiosi, professionisti e prelati. Si racconta che possedesse doni spirituali come la profezia e la locutio interna.
Nonostante l’analfabetismo, si distingue per una sorprendente conoscenza teologica. Durante una recita del Rosario insieme a Padre Giacomo, chiede quale santo si festeggi quel giorno, avendo avuto la visione di un giovane vestito di rosso. Più tardi, annota sul suo diario: «Quanto è grande il Signore: il Santo che ci ha mandato è San Luca Evangelista».
Il ricordo
Una stele alta con una statua della Madonna, raffigurata come nell’ultima apparizione, indica oggi il luogo delle prime manifestazioni pubbliche. Il monumento fu inaugurato il 15 agosto 1987, durante una cerimonia solenne.
Armida Passaro si è spenta ad Agropoli il 1º agosto del 2000, all’età di 94 anni, lasciando una testimonianza che continua a vivere nei ricordi e nella fede di tanti.