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Monte Cervati: associazioni ambientaliste contro la nuova strada

Le associazioni ambientaliste si oppongono alla realizzazione di una nuova strada sul Monte Cervati

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 13 Aprile 2024
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Monte Cervati

Le associazioni ambientaliste scendono in campo per difendere il Monte Cervati, un’area protetta di grande valore naturalistico nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’amministrazione comunale di Sanza ha infatti deciso di costruire una nuova strada asfaltata per raggiungere la cima del monte, mettendo a rischio la flora, la fauna e gli ecosistemi unici della zona secondo gli ambientalisti.

Un patrimonio da tutelare

Il Monte Cervati ospita una biodiversità straordinaria, con ben 293 specie di piante rupicole, di cui 44 endemiche dell’Appennino meridionale. Tra gli animali presenti troviamo il lupo, il gatto selvatico, l’aquila reale e il cervo. L’area è inoltre un sito di importanza comunitaria (SIC/ZPS) e zona di Protezione Integrale nel Piano Territoriale Paesistico del Cilento interno.

Le critiche al progetto

Le associazioni ambientaliste contestano il progetto per diverse ragioni. Innanzitutto, la nuova strada non solo deturperebbe il paesaggio, ma causerebbe anche gravi danni al suolo e all’idrogeologia della zona. Inoltre, l’asfalto e il traffico di auto e pullman porterebbero inquinamento acustico e atmosferico, mettendo a rischio la fauna selvatica.

Un modello di sviluppo insostenibile

Le associazioni criticano anche l’idea di incentivare il turismo di massa sul Monte Cervati. L’utilizzo di auto private e l’arrivo di grandi gruppi di turisti causerebbero degrado ambientale e disturbo della quiete del luogo. Un modello di sviluppo insostenibile che non porterebbe benefici duraturi al territorio.

Un appello alle istituzioni

Le associazioni Italia Nostra, Cai, Futura Cilento, Get Vallo di Diano e Circolo Legambiente Stella Maris Agropoli chiedono al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni di annullare il progetto della strada e di tutelare il Monte Cervati. Invitano inoltre le istituzioni locali a promuovere un turismo sostenibile che rispetti l’ambiente e le comunità locali.

Per il 5 maggio è stato promosso anche un sit-in di protesta.

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