L’arrivo di 75 rifugiati in una struttura privata in località Moio, ad Agropoli, ha scatenato una forte reazione politica e sollevato significative preoccupazioni tra i residenti. A intervenire con durezza è l’ex sindaco di Agropoli, Adamo Coppola, che tramite un post sui social ha puntato il dito contro l’attuale amministrazione comunale, accusandola di mancanza di trasparenza e di gestione negligente della vicenda.
Il trasferimento dei quasi cento profughi, avvenuto in una zona popolosa del territorio, è stato percepito dalla cittadinanza con preoccupazione visto il numero di migranti presenti.
Trasparenza e coinvolgimento: i pilastri mancanti
L’ex primo cittadino ha esordito ribadendo i valori di solidarietà e accoglienza, ma ha immediatamente sottolineato come questi debbano essere gestiti con procedure chiare e partecipate.
“Sia chiaro: la solidarietà e l’accoglienza sono valori fondamentali, ma è altrettanto importante che queste iniziative vengano gestite con trasparenza, coinvolgendo la comunità locale e confrontandosi, cosa che non è avvenuta,” scrive Coppola.
La critica principale riguarda proprio l’assenza di comunicazione e coordinamento tra l’amministrazione e la cittadinanza. Secondo Coppola, questa mancanza rischia di generare tensione e problemi di sicurezza, danneggiando sia i residenti sia gli stessi rifugiati, per i quali si teme la creazione di un vero e proprio “ghetto” anziché un percorso di reale integrazione.
“Non è una sorpresa, il sindaco ha gli strumenti per bloccarla”
Coppola ha poi lanciato un affondo politico diretto all’attuale giunta, mettendo in dubbio la loro estraneità ai fatti. Forte della sua passata esperienza amministrativa, l’ex sindaco ritiene che l’arrivo dei migranti non possa essere una sorpresa per gli amministratori.
“L’esperienza mi insegna due cose: la prima è che questa procedura non è cominciata oggi, non può essere una sorpresa per gli amministratori, sono portato a credere che come al solito erano ‘distratti’ quando la Prefettura avrà comunicato questa intenzione; la seconda è che il sindaco ha tutti gli strumenti per bloccarla!”
L’affermazione suggerisce che l’amministrazione fosse a conoscenza, o avrebbe dovuto esserlo, delle intenzioni della Prefettura e che, in ogni caso, possiederebbe le leve legali per opporsi o per gestirne diversamente la collocazione.
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Richiesta di rassicurazioni e minaccia di proteste
Il post si conclude con una richiesta perentoria di intervento immediato da parte del Comune. Coppola chiede “rassicurazioni concrete, non chiacchiere” sulla gestione dell’accoglienza e sulle misure di sicurezza e integrazione previste.
In assenza di risposte chiare e immediate, l’ex sindaco annuncia l’intenzione di mettere in atto tutte le procedure legali di opposizione consentite dalla legge e, in ultima istanza, di organizzare “decise proteste” a tutela della comunità.
					
							
		
		
		
