Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, affiancato dal Direttore Generale per la Tutela della salute Antonio Postiglione e dal Direttore dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, ha illustrato i risultati del monitoraggio sulle liste d’attesa relative alle cosiddette “prestazioni-sentinella”. Lo studio ha analizzato 69 prestazioni specialistiche ambulatoriali, tra prime visite e prestazioni diagnostiche, seguendo le modalità di calcolo della performance previste dal Piano Nazionale Governo Liste d’Attesa.
De Luca: “Campania all’avanguardia in Italia con impegno straordinario”
Il Presidente De Luca ha dichiarato: «I dati che proponiamo oggi all’opinione pubblica sono i risultati di un impegno straordinario di centinaia di nostri dipendenti… che porta oggi a poter affermare una cosa semplice, ossia che la Campania è all’avanguardia in Italia in tanti rami della Sanità».
Ha poi elencato primati regionali nei tempi di pagamento di farmaci e dispositivi medici, nel fascicolo sanitario elettronico, nei sistemi informatici con la piattaforma Sinfonia e nell’attivazione del Centro di Prenotazione Unico regionale.
Secondo De Luca, la Campania ha raggiunto “livelli di assoluta eccellenza nelle prime visite e in gran parte delle prestazioni diagnostiche”, come certificato dai dati disponibili. Il Presidente ha inoltre sottolineato che la Regione ha utilizzato integralmente i 212.729.397 euro di risorse statali destinate al recupero delle liste d’attesa dal 2020 al 2024, di cui 48.856.240 euro alle strutture pubbliche e 163.873.157 euro a quelle private. Per le prestazioni urgenti o brevi, erogate entro 3 o 10 giorni, la Regione raggiungerebbe il 96% dei cittadini richiedenti. De Luca ha ammesso ritardi nella diagnostica per gastroscopie, colonscopie e oculistica, attribuendoli a limiti di personale e ha concluso: “La Campania non tornerà mai più ad essere la regione dei debiti, della cialtroneria politica, della sanità utilizzata per fare clientela politica”.
Fratelli d’Italia critica i dati e cita la Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali)
Le dichiarazioni del governatore De Luca hanno suscitato una dura reazione da parte di Fratelli d’Italia.
Il deputato Imma Vietri, capogruppo in Commissione Affari Sociali, ha affermato: “De Luca sembra Totó ma piuttosto che vendere la fontana di Trevi ti vende le liste d’attesa come miracoli con attese di 120 giorni anche per l’ecocardiogramma. I dati disponibili sulla piattaforma Agenas attestano, infatti, che l’80% dei campani deve aspettare 4 mesi per avere prestazioni di vitale urgenza come gli esami cardiologici. Come mai? Davvero solo il 10% delle prestazioni erogate merita di essere considerato urgente e quindi di essere inserito tra le prestazioni da erogare in 3 o 10 giorni? Appare palese che qualcosa non funzioni nel modo dovuto e che i conti non tornino”. Vietri ha chiesto chiarezza al Presidente De Luca sul criterio di classificazione delle urgenze.
Il Senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fratelli d’Italia in Campania, ha rincarato la dose: “De Luca sembra Totó truffa 2.0: invece di vendere la Fontana di Trevi, ti vende le liste d’attesa come miracoli e poi lascia gli sventurati cittadini in attesa 120 giorni anche per un semplice ecocardiogramma. Presenta i dati come un illusionista: con una mano mostra il 96% e con l’altra nasconde che riguarda solo il 10% dei pazienti… De Luca fa il gioco delle tre carte con la sanità: muove i dati a piacimento, confonde le percentuali, e alla fine ci si accorge che la visita richiesta è prenotata per l’anno prossimo”.