
Il consiglio comunale di Montecorvino Pugliano ha conferito ieri la cittadinanza onoraria al presidente della regione Campania Vincenzo De Luca. Una scelta dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Chiola.
«È stato per me emozionante ricevere questa sera la cittadinanza onoraria dal Comune di Montecorvino Pugliano. Una comunità e un territorio a cui sono legato da un rapporto antico che si è rinnovato e rinsaldato nel corso di questi anni grazie a tante battaglie e a tanti impegni mantenuti, in particolare sul fronte della tutela ambientale e della valorizzazione di quest’area», ha detto De Luca, definendosi orgoglioso.
L’iniziativa, avanzata a pochi giorni dal voto per le elezioni regionali, ha suscitato forti reazioni e accuse di strumentalizzazione politica. Durante la seduta, alcuni consiglieri hanno deciso di non partecipare, giudicando l’evento una “farsa elettorale”: abbiamo troppo rispetto dell’Istituzione di cui facciamo parte, e ancor di più della storia che riguarda questa parte del territorio, per poter partecipare al Consiglio Comunale che si è tenuto”.
I rappresentanti che hanno scelto di disertare la seduta hanno richiamato la memoria delle discariche comunali che, tra gli anni Ottanta e Novanta, hanno profondamente segnato l’area. La prima, quella di Colle Barone, aperta negli anni Ottanta, accolse circa un milione di metri cubi di rifiuti fino alla chiusura disposta dal Pretore di Montecorvino Rovella, Pasquariello, a causa dell’inquinamento delle falde acquifere da metalli pesanti come cromo e mercurio.
Non passò molto tempo prima che si aprisse un secondo sito, la discarica di Parapoti, che ne accolse oltre due milioni di metri cubi. L’impianto rimase operativo per anni grazie a proroghe continue, giustificate dall’“emergenza rifiuti” dichiarata allora dal sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, per mantenere la città pulita. La chiusura definitiva di Parapoti arrivò solo dopo forti proteste civiche e l’intervento determinante dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che sostenne la causa dei cittadini e dell’amministrazione locale.
Nel comunicato diffuso a margine del Consiglio, gli esponenti contrari alla cittadinanza onoraria hanno sottolineato come “un’intera generazione è cresciuta in questa terra con l’olezzo costante dei rifiuti”, invitando De Luca a riconoscere le responsabilità del passato.
Secondo la nota, “De Luca ha avuto una buona occasione per chiedere scusa all’intera comunità”. Un gesto simbolico, ma ritenuto necessario per riconoscere le sofferenze ambientali e sociali vissute da tanti cittadini nel corso degli anni.