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Cavaliere Domenico De Rosa: “La truffa del Green Deal. Un progetto europeo insostenibile senza trasparenza e con vantaggi circoscritti”

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 24 Gennaio 2025
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Cavaliere De Rosa

In un’intervista esclusiva, il Cavaliere Domenico De Rosa, CEO del gruppo Smet e osservatore di lungo corso delle politiche ambientali in Europa, non ha risparmiato critiche alla gestione del Green Deal europeo. La questione, già al centro di dibattiti accesi, è stata ulteriormente complicata dalle recenti dichiarazioni del neopresidente americano Donald Trump e dalle rivelazioni di uno scandalo che coinvolge la Commissione Europea.

“A poche ore dall’insediamento di Trump e dal suo annuncio della cancellazione totale delle normative ambientali negli Stati Uniti – considerate una violazione delle libertà individuali – emerge in Europa una vicenda gravissima. Secondo un’inchiesta riportata dal NL Times, fondi pubblici comunitari sarebbero stati utilizzati per finanziare attività di lobbying a favore delle politiche verdi dell’UE. È un paradosso che mette a rischio la credibilità delle istituzioni europee”, ha dichiarato il Cavaliere De Rosa.

Il Green Deal è un progetto europeo isolato e inefficace

Il Green Deal europeo rappresenta meno dell’8% delle emissioni globali e immaginare che un continente, da solo, possa invertire i cambiamenti climatici con normative stringenti è un’illusione. I costi sociali ed economici di queste politiche sembrano beneficiarne solo determinati soggetti economici, mentre il peso grava sulle spalle di cittadini e imprese.

Esprimo preoccupazioni profonde per la mancanza di equilibrio tra la sostenibilità ambientale e la libertà di mercato, un tema sollevato anche da Trump. Negli Stati Uniti si punta sul libero mercato e sulla libertà del consumatore di scegliere. Le politiche europee, invece, sembrano un’imposizione calata dall’alto, incapace di generare consenso sociale.

Possiamo parlare di uno scandalo che mina la fiducia dei cittadini)

Non nascondo il mio disappunto per le recenti accuse di corruzione contro la Commissione Europea. Se i sussidi pubblici vengono utilizzati per creare lobby che supportano le stesse politiche promosse dall’UE, siamo davanti a un evidente conflitto di interessi. Questo mina ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Per me, è fondamentale che le istituzioni europee rivedano il loro approccio. Non possiamo permettere che ideologie inflessibili soffochino il dialogo costruttivo. Occorre abbandonare la rigidità e favorire politiche pragmatiche che bilancino innovazione, libertà e sostenibilità.

Qual è il futuro della mobilità sull’esempio americano?

Richiamando l’attenzione sulle critiche mosse da Trump contro le politiche pro-veicoli elettrici, ribadisco che il futuro della mobilità non possa essere imposto. Non si può forzare l’innovazione attraverso regolamentazioni punitive. Serve lasciare spazio a soluzioni spontanee che riflettano le esigenze reali del mercato e dei consumatori.

Un suo invito al cambiamento?

Lancio un appello alle istituzioni europee. L’Europa deve riconoscere che le sfide climatiche si vincono solo con un impegno globale e trasparente, non con progetti isolati che penalizzano il nostro sistema economico. Serve una visione comune che coinvolga tutte le principali economie mondiali, altrimenti il Green Deal rimarrà una chimera senza impatto reale sul futuro del pianeta.

Le parole del Cavaliere De Rosa si uniscono a una crescente ondata di scetticismo verso il Green Deal europeo, sollevando interrogativi sulla reale efficacia e integrità di queste politiche. La transizione ecologica non può essere solo un esercizio di potere, ma un obiettivo condiviso che tenga conto delle complessità economiche, sociali e geopolitiche.

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