L’ASD Città di Campagna ha espresso con fermezza la propria indignazione in seguito agli eventi verificatisi durante la gara odierna contro l’Atletico Pagani. Secondo la società, la squadra sarebbe stata “penalizzata da un arbitraggio non all’altezza, che ha condizionato in maniera decisiva l’esito dell’incontro”.
La contestazione della dirigenza si concentra su una serie di episodi che, a loro giudizio, hanno gravemente alterato la regolarità sportiva della partita.
Serie di decisioni contestate e doppia inferiorità numerica
La nota ufficiale dell’ASD Città di Campagna elenca in dettaglio le decisioni arbitrali ritenute ingiuste. Il primo episodio di rilievo si sarebbe verificato al 5′ minuto, quando, con il risultato ancora fermo sullo 0-0, è stata comminata una prima espulsione definita “del tutto ingiustificata” dalla società.
La situazione è degenerata al 70′ minuto: “sempre sul punteggio di 0-0, è arrivata la seconda espulsione, che ha lasciato la squadra in doppia inferiorità numerica“. Solo cinque minuti dopo, al 75′, è giunto il gol avversario, scaturito da un calcio d’angolo che, sempre secondo la società campana, era “palesemente viziato da un tocco di mano non sanzionato di un giocatore del Pagani”.
Società valuta il ritiro dal campionato
L’ASD Città di Campagna sottolinea come tali “episodi gravi” non ledano unicamente la regolarità sportiva, ma mettano in discussione anche la “credibilità dell’intero campionato”. La società rivendica l’impegno quotidiano basato su “passione, sacrificio e rispetto delle regole”, valori che non possono essere “vanificati da decisioni arbitrali inspiegabili e reiterate”.
La presa di posizione della dirigenza è netta e include una minaccia senza precedenti: “La dirigenza dell’ASD Città di Campagna sta valutando seriamente l’ipotesi di ritirare la squadra dal campionato, qualora non vengano garantite condizioni di equità e di rispetto“.
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Richiesta di intervento urgente alle istituzioni
In chiusura del comunicato, la società ha lanciato un appello diretto alle istituzioni sportive competenti, chiedendo un “intervento con urgenza, affinché simili episodi non abbiano più a ripetersi”.
La dirigenza ha voluto precisare che la sua reazione non è frutto di rassegnazione, dichiarando che: “La nostra pazienza e il nostro senso di responsabilità non devono essere scambiati per rassegnazione. La dignità della nostra società e dei nostri tesserati viene prima di tutto”. La palla passa ora agli organi federali chiamati a valutare la gravità delle accuse e l’effettiva possibilità di un clamoroso ritiro.