La tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e la salvaguardia della biodiversità dovrebbero essere due facce della stessa medaglia, ma ad Agropoli sembrano essere entrati in rotta di collisione.
A lanciare l’allarme è Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, che ha acceso i riflettori su una situazione critica nel bacino del fiume Testene, documentata dalle immagini dell’attivista ambientale Gerardo Scotti.
Un ecosistema a rischio
Al centro della denuncia c’è un canale situato nel bacino idrografico del Testene, noto per essere l’habitat della lontra, un mammifero raro e protetto, la cui presenza è indice di alta qualità ambientale. Tuttavia, le immagini diffuse mostrano uno scenario ben diverso da quello ideale per la fauna selvatica: un accumulo preoccupante di melma e rifiuti di ogni genere che soffoca il corso d’acqua.
I lavori e le conseguenze
Secondo quanto riportato nella segnalazione, il degrado sarebbe la conseguenza paradossale di recenti interventi di sistemazione dell’alveo. I lavori, necessari per la messa in sicurezza idraulica, avrebbero però lasciato in eredità una situazione di incuria che ora mette a repentaglio la sopravvivenza stessa dell’animale. La lontra, infatti, è una specie estremamente sensibile che necessita di ambienti salubri, tranquilli e acque pulite per prosperare.
L’appello: “Bilanciare sicurezza e natura”
Il deputato Borrelli ha sottolineato la difficoltà, spesso riscontrata nella gestione del territorio, di far convivere le opere pubbliche con la conservazione naturalistica.
“Bilanciare tutela dal dissesto idrogeologico e salvaguardia delle specie faunistiche, soprattutto quelle rare, è un connubio che spesso non cammina di pari passo. Come in questo caso” ha dichiarato il parlamentare.
La denuncia punta a sollecitare un intervento immediato di bonifica per ripristinare le condizioni idonee alla vita della lontra, evitando che un intervento nato per la sicurezza del territorio finisca per cancellare una delle sue risorse naturali più preziose.
