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Omicidio Vassallo: sequestrati 38 cellulari

Omicidio Vassallo, le indagini vanno avanti. Sarebbero stati sequestrati 38 cellulari al colonnello Fabio Cagnazzo

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 30 Settembre 2022
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Fabio Cagnazzo

L’indagine sull’omicidio di Angelo Vassallo va avanti. Dopo la fase di stallo registrata negli anni scorsi, da qualche mese si è registrata la svolta. A luglio nel registro degli indagati per l’omicidio erano finiti Fabio Cagnazzo, colonnello dei carabinieri, Fabio Molaro, suo ex attendente, Lazzaro Cioffi, sottoufficiale dell’arma, l’ex boss Romolo Ridosso, il figlio Salvatore e l’ex proprietario del cinema Giuseppe Cirpaino. Altre due persone, imprenditori di Acciaroli, erano finite nell’indagine per questioni di droga.

Omicidio Vassallo: il sequestro dei cellulari

Ora gli investigatori avrebbero provveduto al sequestro anche i 38 telefoni cellulari al colonnello dei carabinieri Cagnazzo. A darne notizia è Il Fatto Quotidiano.

L’obiettivo sarebbe quello di verificare eventuali messaggi o chiamate che possano confermare legami con gli altri indagati e risalire ad elementi utili sull’omicidio. Un segnale importante che l’attività degli inquirenti non si sia fermata. La speranza è che si arrivi ad una risoluzione del caso, a 12 anni dall’omicidio di Angelo Vassallo.

La pista seguita dagli investigatori

L’ultima pista seguita dagli investigatori è relativa ad un omicidio legato al traffico di stupefacenti. Stando alle testimonianze Angelo Vassallo aveva un “forte sentimento di delusione” per aver scoperto un grande traffico di droga ad Acciaroli e questo sarebbe il movente dell’omicidio. Gli stupefacenti arrivavano con dei gommoni via mare fino al porto e il sindaco pescatore era pronto a denunciare tutto, tanto da essersi confidato con l’ex procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco.

Vassallo aveva intenzione “di esplicitare una denuncia circostanziata su tutto quanto aveva scoperto solo a carabinieri di assoluta fiducia di Greco“. Non fece in tempo, però. L’ufficiale dei carabinieri di Agropoli con il quale avrebbe dovuto incontrarsi non poté presentarsi all’appuntamento perché “impegnato in un’attività di servizio”. Fu fissato un nuovo appuntamento per il 6 settembre. Ma il sindaco fu ucciso il giorno prima.

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