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Codacons Cilento denuncia: Allarme cinghiali e indennizzi insufficienti

Allarme Codacons: “Non si può continuare a far finta di niente o sminuire il problema cinghiali nell’area del Parco Nazionale"

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 14 Ottobre 2020
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Cinghiale

 “Non si può continuare a far finta di niente o sminuire il problema cinghiali nell’area del Parco Nazionale”. A dirlo Bartolomeo Lanzara, presidente Codacons Cilento,  che lancia l’ennesimo allarme relativo alla presenza eccessiva di ungulati che troppi problemi determinando sul territorio.

“Ormai i cinghiali sono così numerosi che si trovano nelle piazze dei paesi e nelle campagne dove si pratica l’agricoltura – osserva Lanzara – Bisogna mettere in condizione gli agricoltori di poter svolgere, senza problemi, la propria attività economica senza preoccuparsi anche della fauna selvatica presente nel Parco. Di conseguenza il rischio è l’abbandono, da parte soprattutto dei giovani, delle imprese agricole”.

Un rischio che il Cilento non può permettersi: 57mila persone sono già andate via secondo gli ultimi dati sullo spopolamento nell’area Parco. Ci sono comuni con meno di 500 abitanti come Sacco, Serramezzana, Valle dell’Angelo, Sant’Angelo a Fasanella che rischiano di scomparire.

“Per questo  è necessario intervenire tempestivamente nell’affrontare il problema – dice Lanzara – Quindi, occorrono interventi immediati e risarcimenti adeguati, certi e tempestivi agli agricoltori, sia per i danni diretti determinati dalla perdita di produzione, sia per quelli indiretti”.

Ma la diffusione degli animali  sta causando anche altri problemi. Il Codacons parla di un aumento di incidenti stradali, anche gravi, e rischi sempre maggiori per la sicurezza dei cittadini. “E’ urgente una nuova ed adeguata politica di contenimento, a partire dai piani di prelievo selettivi della fauna selvatica presente nell’area. Si rende quindi necessario il monitoraggio costante delle popolazioni di ungulati con metodologie innovative”, sottolinea il presidente Codacons Cilento.

Nei prossimi mesi l’associazione discuterà con le associazioni di agricoltori per provare a trovare delle adeguate soluzioni al problema e in maniera tempestiva.

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