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Novi Velia: cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita Liliana Segre

Se ne parlerà nel prossimo consiglio comunale

A cura di Antonio Pagano
Pubblicato il 27 Dicembre 2019
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Nella mattinata di domani, 28 dicembre, si svolgerà il consiglio comunale del Comune di Novi Velia, guidato dal Sindaco Adriano De Vita. All’ordine del giorno anche la concessione della cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita Liliana Segre. In tutta Italia molti comuni si stanno muovendo per conferirle la cittadinanza onoraria, ultimi in ordine di tempo Brindisi, Novara e Mantova.

La Senatrice di 89 anni è sotto scorta

Dopo le minacce via web e lo striscione di Forza nuova esposto nel corso di un appuntamento pubblico cui partecipava a Milano, il prefetto Renato Saccone ha deciso di assegnare la tutela alla senatrice a vita Liliana Segre, deportata nel campo di concentramento di Auschwitz quando aveva 14 anni.  Il provvedimento segue le polemiche legate all’ istituzione della commissione “Segre”, la commissione straordinaria che si occuperà del contrasto all’intolleranza, al razzismo, all’antisemitismo e all’istigazione all’odio e alla violenza che ha ottenuto il via libera in Senato nel silenzio del centrodestra. E arriva dopo i fatti di cronaca che hanno visto la senatrice bersaglio degli odiatori, non sono del web.

Nel gennaio 2018 diventa Senatrice a vita

Il 19 gennaio 2018, anno in cui ricadeva l’80º anniversario delle leggi razziali fasciste, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in base all’art. 59 della Costituzione, nominava Liliana Segre senatrice a vita “per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale. È la quarta donna ad assumere tale incarico, dopo Camilla Ravera (1982), Rita Levi-Montalcini (2001) ed Elena Cattaneo (2013). Il 5 giugno 2018, durante la discussione per il voto di fiducia al governo Conte I, è intervenuta per la prima volta in Senato ricordando le leggi razziali e il suo ricordo di deportata, suscitando il plauso di tutto il Senato. Ha inoltre dichiarato la sua ferma intenzione di opporsi a qualunque legge discriminatoria contro i popoli nomadi e le minoranze e di astenersi dal dare la fiducia al nuovo governo.

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