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Cristian Lianza, sottocapo di prima classe. Da Marina di Camerota con coraggio, salva la vita ad un architetto

Ecco la storia

A cura di Omar Domingo Manganelli
Pubblicato il 11 Agosto 2019
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La cronaca in ogni estate italiana che si rispetti, ci parla, spesso e purtroppo di incidenti, di atti vandalici, furti, roghi. Altrettanti, però, sono i gesti eroici da parte degli addetti ai lavori, come le forze dell’ordine, vigili del fuoco, bagnini e gli uomini della Guardia Costiera. Questa è la storia di Cristian Lianza, 34enne di Marina di Camerota, sottocapo di prima classe che, insieme al collega Vincenzo Cosentino di Cetraro e al maresciallo Marcello Petrillo di San Giovanni a Piro, è stato l’autore di un atto eroico che è valso dal Comune di Paola un encomio solenne.

I fatti: è una giornata di fine luglio e sul litorale calabrese il mare è tempestoso. Nonostante la bandiera rossa, un architetto del posto si tuffa in mare e la situazione in pochi attimi diventa drammatica. L’uomo viene trascinato al largo dalle onde alte cinque metri, vengono allertati immediatamente gli uomini della Guardia Costiera che, a bordo della motovedetta Sar 851, raggiungono in pochissimi minuti il posto, non senza difficoltà. In spiaggia un bagnante inizia a riprendere la scena del salvataggio, sono immagini agghiaccianti (in pochi giorni il video ha fatto il giro del web ed un boom di visualizzazioni, quasi 100mila).

I tre iniziano le manovre di salvataggio, mettendo a repentaglio la propria vita, dal video si evince come l’equipaggio più volte abbia rischiato di finire in mare ed essere travolto e risucchiato dalla corrente, eppure la tecnica a cui sono stati addestrati Cristian e i colleghi è eccellente, e con un coraggio incredibile, mentre tutto faceva temere il peggio, l’uomo viene tratto in salvo, lasciandosi andare ad un lungo e commovente abbraccio. Al termine del salvataggio, il giovane Cristian da Marina di Camerota, ma di servizio a Cetraro, lancia l’ennesimo messaggio ai bagnanti per evitare situazioni spiacevoli simili: “Questa volta è andata bene, ma non sfidate il mare, rispettatelo e soprattutto non fate mai il bagno quando le condizioni non lo permettono. Mettete a rischio la vita vostra, ma anche quella dei soccorritori”.

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