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Il messaggio di auguri del vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania

Come ogni anno mons. Ciro Miniero, vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania ha rivolto il suo messaggio di auguri ai fedeli in vista del Natale

A cura di Redazione Infocilento Pubblicato il 22 Dicembre 2017
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Come ogni anno mons. Ciro Miniero, vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania ha rivolto il suo messaggio di auguri ai fedeli in vista del Natale

InfoCilento - Canale 79

Carissimi,
Risuona ancora una volta, nella nostra coscienza e nel mondo, l’annunzio del Natale, cioè dell’inizio dell’avvenimento più sconvolgente della storia dell’umanità: l’Incarnazione di Dio in Gesù Cristo. Un messaggio d’amore e di pace, che da 2000 anni guida la storia dei popoli e degli individui di ogni razza, cultura e religione. Gesù viene ancora a trovare tutti gli uomini che vogliono dargli tempo e spazio. Porta con sé un dono: la sua vita per noi. E’ abbraccio e tenerezza, prova dell’amore smisurato di Dio per noi. Ne sentiamo il bisogno, oggi in modo particolare, costretti a vivere sotto il peso di paure, ansie e minacce di ogni genere. Forse è anche conseguenza del nostro allontanamento da Lui, della illusione di poter fare a meno di Dio, di crederci…onnipotenti. Risultato? Una vita vuota di senso e di speranza, soprattutto nei giovani. Chi ci potrà salvare? Il Natale di Gesù è una risposta! Per noi cristiani è l’unica. Ce lo dice la fede. Ma anche la storia dell’umanità. Eppure, è sotto gli occhi di tutti, del mistero del Natale, nei suoi contenuti profondi, già da tempo si è perduto tutto o quasi. Non dice più niente, neppure a tanti cristiani. Ha detto Papa Francesco: “Il Natale di solito è una festa rumorosa…Ci farebbe bene un po’ di silenzio per ascoltare la voce dell’Amore. Sembra un paradosso, egli afferma, e invece è proprio il silenzio che ci aiuta a creare l’atmosfera dell’attesa”. Nel mistero del Natale però, noi vediamo le nostre tradizioni, che ogni anno riempiono i cuori di nostalgia. Ed è bello che sia così. Purtroppo, però, abitiamo un tempo che non è più il racconto della genuinità dei valori che riempivano di senso evangelico il Natale delle generazioni passate.

Nel Natale di oggi, luminarie, festoni, stucchevoli sfilate di babbi natale e mercatini natalizi avvolgono le vie dello shopping, che si riciclano di volta in volta con nuove tendenze ideologizzate e pubblicità che fanno “moda”: l’ultima quella del Black Friday che , dopo Halloween, dall’America è subito dilagata nelle città di tutto il mondo. Un grande mistero ridotto ad un oggetto di propaganda, un attrattore economico per il mondo dell’industria e del commercio.

In questo clima inquinato della festa più bella della nostra fede, c’è in noi la gioia di incontrare e accogliere questa PERSONA come Maria e Giuseppe, i pastori, i magi a Betlemme? “Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2,12). E’ questo il PRESEPIO vero! In questa scena “incontriamo la tenerezza e l’amore di Dio che si china sui nostri limiti, sulle nostre debolezze, sui nostri peccati e si abbassa sino a noi” (Benedetto XVI).

Dio ha deciso di mettere la sua tenda solidale nell’ accampamento tra i poveri. Non solo allora, ma anche oggi. Lì sta Dio. Per incontrarLo bisogna andare lì. Occorre chinarsi, abbassarsi, farsi piccoli. Lasciamoci interpellare dal Bambino nella mangiatoia, ma anche dai tanti bambini che giacciono nelle squallide “mangiatoie della dignità”. “Approfittiamo del Natale per rinunciare a qualche cosa; doniamo qualche cosa a chi è meno fortunato di noi. Regaliamo anche solo un sorriso a chi troppo spesso neanche vediamo” (Papa Francesco). Il mistero del Natale, è mistero di speranza e di tristezza. Sia per noi e per tutti il Buon Natale della vita accolta, difesa, accarezzata, benedetta! E’ l’AUGURIO che faccio a tutta la cara Comunità diocesana.

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