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Mancano i braccialetti elettronici, i ladri del tesoro di San Pantaleone restano in carcere

Respinta la richiesta degli arresti domiciliari

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 17 Ottobre 2017
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Tribunale Vallo

Respinta la richiesta degli arresti domiciliari

VALLO DELLA LUCANIA. Furto dell’oro di San Pantaleone. I ladri restano in carcere. Il giudice presso il tribunale di Vallo della Lucania, Maria Lamberti, ha respinto la richiesta degli arresti domiciliari con braccialetti avanzata dagli avvocati dei rumeni che nello scorso mese di febbraio misero a segno il colpo nella Cattedrale trafugando il tesoretto del Santo Patrono.

Il giudice ha motivato la sua decisione di diniego soprattutto per la difficoltà a reperire i braccialetti e a controllare gli eventuali indirizzi degli imputati per gli arresti domiciliari. Cinque dei sette malviventi, restano nel carcere di Rebibbia altri due sono già ai domiciliari a Cosenza e Rende. All’appello mancherebbe l’ottavo ed ultimo componente della banda criminale.

A mettere a segno il colpo furono infatti ben otto malviventi. Il bottino sarebbe stato poi diviso in dieci. Dettaglio questo che farebbe pensare alla presenza di due complici. Il processo iniziato la scorsa settimana riprenderà nel mese di gennaio.

I legali della difesa hanno chiesto il patteggiamento con pene di tre anni e 300 euro di multa per uno dei ladri che ha la recidiva e due anni per gli altri quattro. Altri due invece faranno richiesta di rito abbreviato. La vicenda giudiziaria viene seguita con attenzione da tutta la comunità locale profondamente ferita dall’azione criminale perpetrata ai danni del Santo Patrono. L’oro è stato recuperato grazie al lavoro impeccabile svolto dai carabinieri al comando del capitano Mennato Malgieri. Ora i fedeli attendono l’esito del processo. Il comune di Vallo, con l’avvocato Gaetano Di Vietri e la Parrocchia di San Pantaleone rappresentata dall’avvocato Gerardo Boccia si sono costituiti parte civile unitamente alla signora Anella Lombardo, rappresentata dall’avvocato Celestino Sansone, a cui i ladri hanno danneggiato l’auto parcheggiata dinanzi alla Cattedrale nella notte del furto.

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