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Processo Chernobyl , Codacons denuncia: assenti tre sindaci valdianesi su quattro

Quarantunomila metri quadrati di terreno agricolo furono posti sotto sequestro nel Vallo di Diano.

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 30 Settembre 2016
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Quarantunomila metri quadrati di terreno agricolo furono posti sotto sequestro nel Vallo di Diano.

Nell’audizione del 29 settembre 2016 avrebbero dovuto rendere proprie dichiarazioni, al cospetto della III Commissione Speciale (Commissione “terra dei fuochi, bonifiche, ecomafie”), tutti i Sindaci dei Comuni del Vallo di Diano menzionati negli atti del processo Chernobyl (San Rufo, Sant’Arsenio, San Pietro al Tanagro, Teggiano) per discutere degli sversamenti abusivi nel Vallo di Diano.
Il Sindaco del Comune di Teggiano era presente per ribadire quanto già affermato in altre occasioni; ossia, che nessuno dei terreni menzionati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere nell’ordinanza di sequestro, ricade in territorio di Teggiano. Secondo il primo cittadino, infatti, alcuni terreni, pur essendo compresi nel perimetro del territorio del Comune, costituiscono un’isola, la cui competenza territoriale spetta al Comune di San Rufo. Assenti, invece, i sindaci di San Pietro al Tanagro, Sant’Arsenio e San Rufo, che verranno riconvocati.

Chernobyl è il nome dell’inchiesta condotta dal Procura di Santa Maria Capua Vetere tra il gennaio del 2006 e il luglio del 2007; i 38 imputati, secondo l’accusa, avrebbero concorso tra loro allo smaltimento illecito di 980.000 tonnellate di rifiuti pericolosi e non pericolosi, procurando per sé un profitto illecito di 50 milioni di euro. Quarantunomila metri quadrati di terreno agricolo furono posti sotto sequestro nel Vallo di Diano.

Il processo iniziato presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è stato poi trasferito a Salerno. L’avv. Marchetti, che segue il processo per il Codacons, ha evidenziato anche che, attualmente, dei terreni sequestrati nel 2007 non si sa nulla; ossia se vengono oggi coltivati, in quanto dissequestrati, oppure se gli stessi terreni siano ancora sotto sequestro. “In caso di permanenza del sequestro e di un utilizzo dei terreni si potrebbero prefigurare – ha dichiarato l’Avv. Marchetti – ulteriori reati. E’ molto importante adesso verificare, attraverso opportuni carotaggi, che cosa è stato sversato in questi terreni agricoli”. Secondo il legale del Codacons, infine, l’assenza dei tre Sindaci del Vallo di Diano, pur convocati dalla Commissione, è un fatto molto grave, in quanto a loro è demandato il controllo del territorio, anche per quanto attiene la salute dei cittadini residenti. Inoltre, è interesse dei Sindaci fare chiarezza sui rifiuti sversati nei terreni del Vallo di Diano.
Gli stessi Sindaci dei Comuni di San Rufo, San Pietro al Tanagro e Sant’Arsenio, verranno riconvocati d’urgenza a rendere la loro versione dei fatti al cospetto della Commissione speciale “terra dei fuochi, bonifiche, ecomafie”. “Noi speriamo che questa seconda volta saranno presenti”, dicono dal Codacons.

TAG:vallo di dianovallo di diano notizie
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