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72 anni fa scattava l’Operazione Avalanche | FOTO

9 settembre 1943, alle ore 3.30 la costa tra Agropoli e Capaccio tremò scossa da migliaia di bordate di proiettili che sibilavano nel suo cielo.

Ernesto Apicella

9 Settembre 2015

9 settembre 1943, alle ore 3.30 la costa tra Agropoli e Capaccio tremò scossa da migliaia di bordate di proiettili che sibilavano nel suo cielo. Un amaro risveglio per gli agropolesi che corsero, nel buio, tra mille insidie e con il cuore in gola, a nascondersi nei rifugi sulle colline circostanti. Per fortuna degli agropolesi, le cannonate provenienti dal mare si abbattevano sulle spiagge di Paestum. Ma cosa stava succedendo si chiedevano atterriti?

La guerra era finita, l’aveva detto la radio. I più indomiti uscirono allo scoperto e scoprirono uno spettacolo indimenticabile. Centinaia di navi da guerra saturavano il golfo di Paestum e con i loro cannoni illuminavano a giorno il cielo e riempivano l’aria con assordanti esplosioni. Le forze Anglo-Americane avevano dato inizio ad Operazione Avalanche, che prevedeva lo sbarco e l’occupazione militare delle spiagge del golfo di Salerno. La guerra a pochi metri da casa, aveva portato improvvisamente angoscia, paura, dubbi, incertezze.


​Ad Agropoli era presente una compagnia tedesca del 79° Reggimento Granatieri Panzer, comandata dal Colonnello Von Doering. L’esercito tedesco, prima dello sbarco, non aveva creato problemi  né all’esercito italiano presente in loco, né agli agropolesi. La notte dello sbarco, il Colonnello Von Doering si rese subito conto che bisognava rafforzare le linee difensive di Albanella, di Capaccio e di Ogliastro. Le truppe tedesche si ritirarono da una Agropoli deserta, muta, spettrale, non prima di aver fatto esplodere un ponticello nella marina e il ponte di ferro sul fiume Testene.

Le prime luci dell’alba diedero vita allo spettacolo, fino ad allora, solo immaginato. Centinaia di navi da guerra di tutte le classi impegnate nei combattimenti; bordate di cannonate che sfrecciavano nell’aria; sventagliate di mitragliatrici che mietevano, come falci, vite umane; colonne di fumo che, dopo enormi spruzzi, si alzavano ovunque. L’esercito tedesco asserragliato sulle colline circostanti cercava di contrastare i numerosi mezzi da sbarco che eruttavano, continuamente, truppe d’assalto della Quinta Armata, comandata dal Generale Mark W.Clark.

Migliaia di bombe cadevano ovunque nel golfo, ma Agropoli ricevette solo tre bordate di navi americane, che colpirono chirurgicamente tre nidi di mitragliatrici tedesche. Il 10 settembre, il 3° battaglione della 36a fanteria comandata dal Generale Fred L.Walker occupò, senza sparare, Agropoli. Il 12 settembre il Tenente Colonnello Andrew F. Price ricevette una calorosa accoglienza dagli agropolesi con a capo il Podestà Aniello Scotti e il Maggiore Ferrari Donizio, comandante italiano del 162° battaglione di fanteria della 222a divisione costiera.     Agropoli divenne la prima sede in Italia del Governo Militare Alleato dei Territori Occupati  (AMGOT ) e gli uffici furono ubicati nel Municipio, in via Filippo Patella. La sede del Quartiere Generale della Quinta Armata fu allestita nella villa della famiglia Pecora.

 

Gli eventi bellici di quello sbarco ci narrano dei tragici e luttuosi bombardamenti che colpirono Sapri, Eboli, Campagna, Battipaglia e Salerno. Agropoli fu risparmiata. Solo tre cannonate , per tre obiettivi colpiti e distrutti. Il 10 settembre la Quinta Armata americana entrò in Agropoli senza combattere. Il 12 settembre il Tenente Colonnello Andrew F. Price fu accolto con entusiasmo dagli agropolesi.

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