Il settore delle costruzioni continua a rappresentare uno dei fronti più drammatici dell’emergenza sicurezza sul lavoro. I numeri diffusi dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering raccontano una realtà allarmante: nei primi sette mesi del 2025 in Italia hanno perso la vita 607 lavoratori, di cui 67 nei cantieri edili. La Campania è tra le regioni che versano nelle condizioni peggiori, con 44 vittime in occasione di lavoro dall’inizio dell’anno. Una situazione che colloca il territorio in zona rossa, cioè tra quelli con un’incidenza di mortalità superiore del 25% rispetto alla media nazionale.
Zona rossa in provincia di Salerno
La provincia di Salerno si conferma purtroppo tra le più colpite: sono già 10 i lavoratori morti nei cantieri, con un indice di mortalità pari a 27,3 ogni milione di occupati, ben più alto della media nazionale (18,3). “Questi dati sono inaccettabili – afferma Patrizia Spinelli, Segretaria Generale della FENEAL UIL Salerno –. Non possiamo più tollerare che nei cantieri si continui a morire come se fosse inevitabile. Troppo spesso la sicurezza viene considerata un costo e non un diritto. È il momento di dire basta”. Secondo la sindacalista, una delle priorità assolute è garantire che tutti i lavoratori ricevano le 16 ore di formazione obbligatoria prima dell’ingresso in cantiere. “Oggi – spiega Spinelli – assistiamo a un fenomeno vergognoso: attestati che si comprano senza che i corsi vengano realmente frequentati. Così i lavoratori entrano in cantiere senza alcuna preparazione, e i rischi aumentano”.
Le proposte
Per contrastare questa pratica, la FENEAL UIL Salerno avanza una proposta precisa: ogni corso di formazione deve essere comunicato preventivamente all’Ispettorato del Lavoro, indicando luogo, data, docenti e nominativi dei partecipanti. “Solo così sarà possibile effettuare controlli a sorpresa e impedire che si rilascino attestati falsi – sottolinea Spinelli –. Se un corso non è comunicato all’Ispettorato, non è formazione: è un inganno, e chi lo consente si rende corresponsabile delle tragedie nei cantieri”. La richiesta del sindacato è chiara: più controlli, più ispettori, stop agli appalti al massimo ribasso e un uso serio delle tecnologie digitali – dai badge elettronici ai sistemi di monitoraggio – per rendere tracciabile ogni ora di formazione. “La sicurezza – conclude Spinelli – non è una variabile su cui risparmiare. È un diritto inviolabile. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per le istituzioni, per le imprese e per l’intera società. Noi non smetteremo di lottare finché i cantieri non diventeranno luoghi sicuri, dove si lavora per vivere e non per morire”.