Cronaca

Salerno, accusato di violenza sessuale aggravata su 2 minorenni: nei guai istruttore sportivo

L'indagato, da dicembre del 2022 a ottobre 2024, nel corso dell'esercizio della sua professione di istruttore di attività sportiva, avrebbe posto in essere violenze fisiche e sessuali ai danni di due allieve

Comunicato Stampa

22 Luglio 2025

Il 21 luglio u.s., a Salerno, i Carabinieri della Stazione di Salerno Duomo hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli “arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico” emessa, su richiesta della Procura della Repubblica, dal G.L.P. del Tribunale di Salerno nei confronti di un 45enne del luogo indagato per “violenza sessuale aggravata” nei confronti di due minorenni.

InfoCilento - Canale 79

I fatti

Secondo l’ipotesi accusatoria, allo stato condivisa dal GIP, l’indagato, da dicembre del 2022 a ottobre 2024, nel corso dell’esercizio della sua professione di istruttore di attività sportiva, avrebbe posto in essere violenze fisiche e sessuali ai danni di due allieve, all’epoca dei fatti minori degli anni 14.

L’ordinanza della misura cautelare è stata firmata dal GIP del Tribunale di Salerno, Francesco Guerra, e l’esecuzione è stata curata dai Carabinieri della Stazione Duomo nella mattinata di ieri. All’uomo, noto negli ambienti sportivi del capoluogo, viene contestata anche l’aggravante di aver agito con abuso di autorità, data la sua posizione di istruttore delle discipline sportive praticate dalle due presunte vittime, una abitualmente e l’altra sporadicamente.

La ricostruzione

L’indagine ha preso avvio a seguito della denuncia formalizzata dai genitori di una delle due minori coinvolte. Questi sono venuti a conoscenza dei fatti contestati all’indagato dopo che la figlia, soccorsa dagli operatori del 118 per un malore a scuola, avrebbe manifestato disagio e insofferenza al contatto fisico con sconosciuti. La ragazzina avrebbe poi fatto alcune confidenze sia al cugino, che aveva tentato di convincerla a raccontare tutto ai genitori ricevendo un “no” motivato da disagio e vergogna, sia all’estetista. A quest’ultima, la vittima avrebbe confidato l’intenzione di raccogliere prove e indizi per denunciare il suo istruttore, un dettaglio che, per gli inquirenti, indica una chiara consapevolezza degli abusi subiti. Nel dicembre successivo, la ragazzina è stata ascoltata dal pubblico ministero con l’ausilio di una consulente psicologa, che l’ha ritenuta «in grado di analizzare, valutare e correttamente riferire i fatti» e ha giudicato la «narrazione prodotta compatibile con i fatti contenuti nella stessa». Le condotte riferite includono palpeggiamenti, atti cui sarebbe stata costretta, violazioni di zone intime, simulazioni di rapporti sessuali – mai compiuti – e persino schiaffi o pugni in risposta a sue reazioni.

Le testimonianze e le accuse

Agli atti dell’inchiesta è stata acquisita anche la registrazione di una telefonata tra l’indagato e la ragazzina, nella quale l’uomo l’avrebbe invitata a non rivelare quanto accaduto tra loro per non rovinare la propria reputazione. La seconda presunta vittima, indicata dall’amica nel suo racconto agli inquirenti, ha confermato di aver ricevuto le confidenze e ha avvalorato la ricostruzione dei fatti. A sua volta, ha riferito di aver subito palpeggiamenti «voluti e non accidentali al seno» mentre il 45enne cercava di sollevarla dopo una caduta. Anche questa quattordicenne è stata ascoltata in presenza di una psicologa nominata dal tribunale, che l’ha ritenuta credibile e in grado di raccontare l’accaduto. Il fascicolo include anche foto, screenshot e messaggi che la prima vittima avrebbe utilizzato per raccontare a persone a lei vicine quanto le stava accadendo nei due anni in cui si sarebbero consumati i presunti abusi. 

La misura cautelare

Nonostante il pubblico ministero avesse richiesto l’arresto in carcere per l’uomo, ritenuto afflitto da un «morboso interesse sessuale per ragazzine minorenni frequentanti la struttura dove insegna discipline sportive», il GIP ha ritenuto sufficiente la misura degli arresti domiciliari. Questa decisione è stata presa in considerazione del fatto che i presunti abusi si sarebbero consumati esclusivamente all’interno della struttura sportiva situata nel capoluogo salernitano.

“Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettibile di impugnazione e le accuse cosi formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del procedimento”.

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