Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato il ricorso contro il Ministero della Salute per la mancata uscita dal piano di rientro sanitario. Ciò ha di fatto influito sulla chiusura del punto nascita di Sapri, per il quale ora si chiede ora una deroga.
Il sindaco di Caselle in Pittari, Giampiero Nuzzo, ha espresso il suo parere in merito, sottolineando come la richiesta di deroga sia la soluzione che molti avevano suggerito da tempo. “Benvenuto tra noi Presidente, meglio tardi che mai!”, ha commentato Nuzzo, rimarcando il ritardo con cui è stata accolta questa opzione.
Per circa cinque mesi, il governatore De Luca ha sostenuto che la chiusura dei punti nascita fosse la condizione sine qua non per l’uscita della Regione Campania dal piano di rientro. Il sindaco Nuzzo ha accusato apertamente il governatore di aver usato la questione dei punti nascita come pretesto politico, omettendo che le vere criticità del piano di rientro fossero altre.
La versione di De Luca viene smentita dai fatti secondo l’amministratore cilentano: il piano è stato bocciato ad agosto dal ministero nonostante la chiusura dei punti nascita, dimostrando che questi ultimi non fossero il motivo principale della bocciatura. “I punti nascita nulla c’entravano col piano di rientro!”, ha ribadito Nuzzo, chiarendo una volta per tutte la questione.
Il sindaco Nuzzo ha evidenziato come la Regione Campania avesse due opzioni chiare di fronte alla legge Balduzzi: mantenere aperti i punti nascita o richiederne la deroga. Quest’ultima opzione non è mai stata presentata, nonostante la Regione avesse precedentemente approvato una legge che definiva la zona come area disagiata, giustificando ulteriormente una richiesta di deroga.
Nuzzo ha sottolineato che per comprendere la situazione non serve essere un esperto, ma semplicemente avere un’adeguata dose di onestà intellettuale. Le sue dichiarazioni mettono in luce una realtà spesso ignorata o distorta, in un territorio in cui, a suo dire, molti sono “anestetizzati dall’indifferenza” o affetti dalla “sindrome di Stoccolma” nei confronti del governatore, mentre altri commentano senza conoscere i fatti.