«Mai viste tante bugie e bassezze in un commento. Bugie, ignoranza e demagogia insieme: ristabiliamo la verità e la corretta informazione. – commenta il primo cittadino Mario Conte – Il comune di Eboli, con le precedenti amministrazioni ha accumulato e non incassato 16 milioni di Tari, 4,1 milioni di Imu e 3,8 milioni di multe. Lo ha stigmatizzato la Corte dei Conti, che ci chiede di porre in essere ogni azione per il recupero delle somme non incassate. I 4 milioni in 7 anni non sono versati direttamente dal Comune, – prosegue il sindaco a proposito del presunto costo della concessione – ma saranno incassati in percentuale solo in caso di recupero dei crediti maturati negli anni scorsi. Assumere personale sufficiente con le risorse di bilancio di Eboli non è possibile e i dipendenti interni riescono appena a svolgere i compiti istituzionali e ordinari, già notevoli e innumerevoli, e qualche ritardo deriva proprio dalla mancanza di personale. – aggiunge il sindaco – Il rapporto con i contribuenti rimane come prima, nulla cambia rispetto alle possibili agevolazioni che per legge e regolamento comunale possono essere concesse ai cittadini, come modalità di pagamento ed esenzioni. Rimane tutto come prima, nel rispetto della legge e della programmazione prevista nel bilancio comunale. Quindi nessun aggravio di spesa per il Comune, neppure uno sminuire gli uffici, la professionalità dei nostri funzionari non si misura sulle procedure di recupero crediti. Con questa iniziativa colpiremo solo i furbi e coloro che deliberatamente non contribuiscono al bene comune ed al rafforzamento dei servizi».
Le dichiarazioni dell’Assessore al Bilancio e Finanze
«Se gli atti adottati dal comune fossero letti con maggiore attenzione da parte dei critici si capirebbe che il comune ha deciso di affidare all’esterno esclusivamente la riscossione coattiva delle entrate e la gestione ordinaria e coattiva del CUP. – commenta l’Assessore al Bilancio e Finanze Gianmaria Sgritta, che prosegue – Per cui gli uffici continueranno ad effettuare tutta l’attività di accertamento e verifica dei tributi maggiori (TARI e IMU) fino alla contestazione degli omessi pagamenti. Negli anni scorsi tali attività è stata affidata ad ADER con scarsi risultati. – continua il vicesindaco Sgritta – La riscossione dei carichi affidati ad ADER non è andata oltre il 12,55% (su circa 13 milioni di euro affidati sono stati riscossi circa 1.750.000) e si è dimostrata poco incisiva verso chi continua a non pagare le imposte dovute al comune. Vorrei sottolineare che l’affidamento all’esterno non è uno spreco di risorse in quanto si autofinanzia dall’importo delle sanzioni applicate agli atti di contestazione nei confronti dei contribuenti morosi che continuano a non pagare le imposte dovute nonostante i solleciti fatti dall’ente.
I contributi
Se i contribuenti assolvessero al loro dovere, la ditta affidataria non percepirebbe un euro di compenso» – aggiunge ancora il vicesindaco – I tempi e modi della riscossione sono assolutamente governati dal comune che ha già adottato propri regolamenti a cui la ditta affidataria dovrà attenersi con tanto di tutela sociale. A titolo di esempio, già prima che arrivasse lo Stato, con proprie leggi, a disporre tempi lunghi di rateazione, nel regolamento del comune è prevista una rateazione fino a 10 anni per le persone in difficoltà.
Non saranno tolte risorse ai servizi, anzi il miglioramento della riscossione, libererà risorse oggi obbligatoriamente da accantonare. Gli uffici, come detto, continueranno ad accertare e contestare ai contribuenti le imposte non pagate, nessuna perdita di know-how e depotenziamento».