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Dalla Fondazione Vassallo a Legambiente: dissenso per la Bretella Agropoli – Eboli

Legambiente protesta per la Bretella: “Questa mattina si è assistito ad un farsa che poco o nulla ha a che vedere con un dibattito pubblico"

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 8 Giugno 2023
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Protesta Legambiente

Per il Movimento 5 Stelle va salvaguardato il patrimonio naturalistico, per Legambiente le priorità sono altre. Per la Fondazione Vassallo il Cilento non avrà benefici. Il coro dei no alla bretella Agropoli – Eboli si fa sentire.
Virginia Villani, portavoce dei grillini in provincia di Salerno ha confermato la contrarietà del partito all’opera.

La posizione della Fondazione Vassallo

Più duro Dario Vassallo, presidente della Fondazione dedicata al sindaco Pescatore: “La sua realizzazione comporterebbe l’isolamento di gran parte del territorio, la scomparsa di attività commerciali e di realtà produttive agricole, un danno ambientale insostenibile, unito a un ingiustificato consumo di suolo agricolo e non, la rinuncia ad ogni ipotesi di sviluppo turistico e l’accettazione consapevole di diventare solo un territorio da attraversare per raggiungere altre località”. Per Vassallo, insomma l’opera danneggia enormemente la Piana del Sele.

Malumori da Eboli

E proprio dalla Piana del Sele conferma il suo dissenso il sindaco di Eboli Mario Conte. “La Bretella, così come concepita, danneggia enormemente il nostro territorio. Non ci opponiamo alle nuove infrastrutture: riteniamo tuttavia sia opportuno essa venga realizzata sull’attuale SP30, senza deturpare l’ambiente e senza impattare sulle aziende di grande pregio“.

Legambiente

E poi c’è Legambiente che stamattina ha manifestato sotto la sede della regione Campania e non ha avuto accesso all’incontro organizzato per illustrare gli esiti del dibattito pubblico.

“Questa mattina si è assistito ad un farsa che poco o nulla ha a che vedere con un dibattito pubblico imparziale e rispettoso del lavoro svolto dagli stakeholders sui territori. Stiamo rischiando l’ennesimo spreco di risorse pubbliche – commenta Mariateresa Imparato presidente di Legambiente Campania – dirottate su opere inutili che rallentano la transizione ecologica con un approccio completamente sbagliato e fatto passare come un progetto per la tutela dell’economia e dell’ambiente. Un costo stimato tra 1,5 e 2 miliardi di euro per un’opera che non risolverebbe il problema. In Campania riteniamo che di priorità ce ne siano ben altre, come ad esempio la messa in sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici, l’adeguamento e potenziamento del sistema ospedaliero pubblico (strutture e apparecchiature), il completamento delle infrastrutture idriche (acquedotti colabrodo, reti fognarie e depuratori mancanti). L’unico progetto di infrastruttura della mobilità utile per la tutela dell’economia e dell’ambiente è il potenziamento del trasporto pubblico su ferro (treni, metro, tram) anche a servizio delle aree in questione“.

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