Il mondo della pesca è in subbuglio dopo la decisione di prolungare il fermo delle attività fino al 30 novembre disposto con decreto ministeriale nei giorni scorsi.
Tale estensione ha ovviamente provocato molto malcontento anche tra i pescatori dell’intera fascia costiera del Cilento, che si sono visti aggravare la già complessa situazione lavorativa che vivono quotidianamente.
La proposta
In merito alla questione è intervenuto anche il Gal Pesca Magna Graecia, un partneriato pubblico – privato che raggruppa oltre quaranta soggetti e ben 12 porti al sud della Provincia di Salerno, da Agropoli a Sapri, che con a capo il Presidente e Sindaco di Castellabate, Marco Rizzo, ha inoltrato una nota ufficiale al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, On Lollobrigida.
La nota
“Pur comprendendo le ragioni del fermo biologico, non possiamo ignorare l’impatto devastante che questa misura sta avendo su pescatori, famiglie e sull’intera filiera del mare.
Ho proposto con determinazione, scrive il Presidente Rizzo, un incremento del sostegno economico giornaliero e tempi più rapidi per l’erogazione degli aiuti, oltre a nuove misure strutturali da inserire nella prossima legge di bilancio.
Come Gal Pesca Magna Graecia continueremo a farci portavoce delle esigenze del settore, convinti che difendere la pesca significhi difendere la nostra cultura e il futuro del nostro territorio”, si legge nella nota.
Le criticità
Una situazione ormai diventata insostenibile per i tanti uomini, donne e intere famiglie che vivono a stretto contatto con la pesca.
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Il documento ministeriale stabilisce l’interruzione temporanea obbligatoria e continuativa delle attività fino al 30 novembre per le unità autorizzate all’uso di attrezzi specifici, tra cui soprattutto quello delle reti a strascico.
Un provvedimento reso necessario per salvaguardare la sostenibilità delle risorse ittiche, ma che mette in ginocchio un intero settore già perennemente in difficoltà.


