“Revoca immediata dell’Avviso pubblico sull’assistenza specialistica agli studenti diversamente abili pubblicato il 2 settembre 2025 dal Consorzio Tusciano Solidale – Consorzio Servizi Sociali Ambito Territoriale S04_1, che riunisce i Comuni di Battipaglia, Bellizzi e Olevano sul Tusciano”, a dichiararlo, è l’avvocato Carmine Galdi, segretario cittadino di Forza Italia del comune di Battipaglia.
Le contestazioni
L’Avviso, pubblicato sull’Albo Pretorio dei Comuni, invita le famiglie a presentare domanda per il servizio di assistenza socio-educativa entro le ore 13:00 del 10 settembre 2025. Le domande pervenute oltre tale termine saranno inserite in una lista di riserva, valutata in base alle risorse disponibili.
Il Consorzio richiede una lunga serie di documenti e specifica che le ore di assistenza saranno definite tenendo conto delle esigenze individuali, delle ore di sostegno assegnate e dei limiti di bilancio. Secondo Galdi, questa impostazione è errata e viola le normative vigenti.
Le dichiarazioni
«Chiedo la revoca immediata di questo Avviso Pubblico perché è un atto amministrativo in violazione al buon senso e soprattutto alle leggi vigenti in materia», ha dichiarato Galdi. «Non è prerogativa dei Comuni, né dei Piani di Zona, né tanto meno dei Consorzi: le ore di assistenza vengono assegnate dai G.L.O., organo collegiale delle scuole dell’obbligo, che redige il Piano Educativo Individuale».
Galdi ha ribadito che si tratta di un «diritto soggettivo perfetto che non può essere violato né da un sindaco, né da un’Amministrazione, né da un burocrate, né da chicchessia». Ha inoltre sottolineato: «Nessuna concessione, nessun favore: l’assistenza specialistica è un obbligo di legge e non vi sono vincoli di bilancio che tengano».
Possibile ricorso all’autorità giudiziaria
Galdi ha ricordato che «lo scorso anno si è verificata una situazione analoga, con una delibera che sanciva un tetto di ore per l’assistenza specialistica ai bambini meno fortunati». Nonostante le decine di ricorsi giudiziari, i Comuni del Piano di Zona sono stati sempre soccombenti.
«Se non ci sarà la revoca immediata dell’Avviso Pubblico, con i genitori dei bambini interessati al servizio e le associazioni dei consumatori, presenteremo ricorso all’autorità giudiziaria competente», ha concluso.