Mentre i cittadini di Agropoli continuano a vivere sulla propria pelle l’assenza di un vero pronto soccorso, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si concede l’ennesima passerella politica, sbandierando una realtà che non esiste. “Ho riaperto il pronto soccorso di Agropoli”, ha dichiarato trionfalmente pochi giorni fa.
Tolta l’insegna del Pronto Soccorso
Peccato che non sia così. La verità? Il Pronto Soccorso non è attivo. E da ieri non esiste nemmeno più l’insegna. Sì, perché nelle scorse ore è stata rimossa la scritta “Pronto Soccorso” dall’ospedale civile di Agropoli. Un gesto che mette nero su bianco quello che i cittadini già sapevano e subivano da tempo: non c’è alcun pronto soccorso operativo, ma solo un PSAUT (Presidio Sanitario di Assistenza Urgenza Territoriale), un servizio limitato che non ha nulla a che vedere con un vero DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione). E che, nei fatti, non garantisce la gestione delle emergenze gravi né l’assistenza H24 con le dovute risorse. Siamo davanti all’ennesimo scippo istituzionale, consumato nel silenzio complice di chi avrebbe dovuto difendere il territorio. A cominciare dal presidente De Luca, che invece ha preferito i proclami, senza che alla propaganda sia mai seguito un intervento concreto.
Agropoli è stanca
Agropoli è stanca di promesse elettorali non rispettate, di tagli alla sanità mascherati da “razionalizzazioni”, di un ospedale trasformato in un simbolo di abbandono. E ora anche lo schiaffo finale: cancellare l’insegna. Come se togliere una scritta potesse cancellare la memoria collettiva di un’intera comunità. Ma i cittadini non dimenticano. Ricordano bene le promesse fatte nel 2019, 2020, 2022… sempre in vista di qualche tornata elettorale. Ricordano le inaugurazioni, i tagli del nastro su reparti fantasma, i proclami a reti unificate. Ricordano, soprattutto, l’assenza di un servizio fondamentale che può fare la differenza tra la vita e la morte.
Ad Agropoli non c’è bisogno di passerelle, ma di ambulanze, medici, infermieri e un vero pronto soccorso funzionante. E finché questo non ci sarà, ogni parola sarà solo fumo negli occhi. E ogni silenzio istituzionale, una complicità. La salute non è uno slogan. È un diritto. E ad Agropoli, quel diritto è stato calpestato. Ancora una volta.