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Castellabate: sabato il premio Pio Alferano

Appuntamento con il premio Pio Alferano presso il Belvedere San Costabile di Castellabate. Direttore artistico Vittorio Sgarbi

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 29 Giugno 2022
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Entra nel vivo la Decima Edizione del Premio Pio Alferano, dalle ore 20:00 di sabato 2 luglio al Belvedere San Costabile di Castellabate, uno dei luoghi panoramici di belli d’Italia, si terrà la Cerimonia di premiazione 2022 guidata quest’anno dalla conduttrice RAI Greta Mauro e preceduta da uno spettacolo dei Tableaux Vivants, Il tempio e il tempo a cura di Ludovica Rambelli Teatro e con la regia di Dora De Maio.

Il Premio Pio Alferano, organizzato e promosso dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, si avvale per questa edizione del Patrocinio del Comune di Castellabate (SA), del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, della Real Casa di Borbone delle due Sicilie e dell’Abbazia Benedettina della SS. Trinità di Cava.

A ritirare il Premio, una preziosa scultura in ceramica realizzata in esclusiva dal Maestro Livio Scarpella e dal titolo Desiderantes, la giornalista Hoara Borselli; la giornalista e volto simbolo del TG5 Mediaset Cesara Buonamici; la giornalista e conduttrice de La7 Myrta Merlino; l’Abate di Montevergine (AV), Don Riccardo Luca Guariglia; il cantautore e scrittore Enrico Ruggeri; l’attore Bruno Torrisi; il saggista e scrittore Marcello Veneziani e il Direttore degli scavi archeologici di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. 

Il Premio Pio Alferano anche quest’anno premia personalità nazionali e internazionali che si sono particolarmente distinte per il loro impegno a favore dell’arte, della cultura, dell’ambiente, dell’imprenditoria e del sociale. Le motivazioni riguardanti l’assegnazione del Premio ai personaggi di questa edizione saranno resi noti durante la Cerimonia del 2 luglio. 

La Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, nata nel 2012 per onorare la memoria del Generale dei Carabinieri Pio Alferano, distintosi per la rettitudine morale e per la strenua difesa in favore della legalità e del patrimonio culturale, promuove tutti gli anni il Premio Pio Alferano, la cui direzione artistica è affidata a Vittorio Sgarbi e la direzione generale a Santino Carta. Tutti gli anni, in occasione del Premio, la Fondazione propone anche una serie di appuntamenti culturali e d’arte di ampio respiro nazionale.

Arte, fotografia e letteratura sono gli ambiti che l’attuale edizione del Premio vede rappresentati con due mostre inedite: Imitanda. Il mito dell’archeologia e il sogno del Grand Tour nella Collezione Di Giaimo a cura di Vittorio Sgarbi e Sgarbeide, un omaggio del Premio al suo Direttore artistico in occasione dei suoi celebratissimi 70 anni. Alle rassegne espositive si aggiunge Il libro del giorno dopo, il talk show di domenica 3 luglio condotto dal giornalista Carlo Vulpio e dalla conduttrice Greta Mauro a Ogliastro Marina dove, insieme agli autori, verranno presentati alcuni titoli di particolare interesse.

La mostra Imitanda. Il mito dell’archeologia e il sogno del Grand Tour nella Collezione Di Giaimo, allestita nelle sale espositive del Castello dell’Abate a Castellabate (SA) sarà inaugurata sabato 2 luglio e rimarrà aperta al pubblico fino al 30 settembre 2022. La rassegna è un immaginifico racconto delle grandi scoperte di Pompei, Ercolano e della Magna Grecia attraverso una raccolta di opere d’arte datate tra il XVIII e il XX secolo molto rappresentative del territorio campano. Disposte in un suggestivo allestimento, si potranno ammirare capolavori delle Reali manifatture partenopee di porcellane, bronzi, vasi, arredi e dipinti celebrativi, qui presentati in una trionfante imbandizione di gusto borbonico che riprende i fasti dell’ospitalità della storica casata del Regno delle due Sicilie. Nel percorso espositivo sono riproposte la Sala degli Studi e la Sala del Peristilio, dove marmi e sculture declinano il senso dell’otium e la cultura degli antichi. La mostra arriva fino ai giorni nostri con opere di Salvatore Emblema, Riccardo Dalisi, Annibale Oste e Mimmo Paladino. Patrono e protettore di questo racconto in arte è San Gennaro dall’oratorio devozionale ricreato nella mostra e dal quale il venerato santo e martire cristiano veglia all’ombra di una teatrale eruzione dello Sterminator Vesevo.

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