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Unisa, focus sui piccoli borghi: anche il Cilento protagonista

Obiettivo del confronto è far emergere lo straordinario potenziale di queste realtà “minori” del Paese

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 29 Aprile 2022
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Panorama Giungano

Si è svolto questa mattina, all’università di Salerno, il focus dedicato al tema dei “Piccoli Borghi. Tra Identità/Società e processi creativi”, promosso nell’ambito del corso di “Studi diplomatici, internazionali e sulla sicurezza globale”. Protagonisti diversi centri campani, tra cui Giungano.

Obiettivo è far emergere lo straordinario potenziale di queste realtà “minori” del Paese, intrecciando saperi antichi, competenze, opere di ingegno, per costruire strategie di sviluppo per frenare la riduzione demografica delle aree più interne.

A fare da sottofondo al dialogo, il docu-film realizzato nell’ambito del progetto prodotto dall’Associazione Culturale L’Iride con il co-finanziamento della Regione Campania, ideato da Maria Gabriella Alfano, sceneggiato e diretto da Mariella Sellitti. Iniziativa a cui ha collaborato anche la cattedra Unisa di Sociologia dei processi culturali, diretta da Alfonso Amendola, che ha attivato per gli studenti del suo corso un tirocinio per l’intera durata delle riprese.

“Si tratta di un ulteriore altro momento di un percorso più ampio, iniziato lo scrorso anno. Il video che abbinato 6 piccoli comuni con poche centinaia di abitanti ai romanzi ambientati nel loro territorio – spiega Maria Gabriella Alfano, presidente di L’iride – Lo scrittore è sensibile a quello che il territorio tramanda. Visioni strategiche per il futuro dei piccoli borghi, per invertire la tendenza all’abbandono”.

Al campus è stato proiettato, per esigenze tecniche, non il documentario di 60 minuti, ma la short edition, accompagnata anche dalle immagini di backstage realizzate dagli studenti dell’università di Salerno, sempre presenti sul set.

Presenti anche gli autori Emilia Bersabea Cirillo, Anfonso Francia, Giovanni Marino ed Emanuela Sica, mentre le conclusioni sono state affidate all’assessore regionale al Turismo Felice Casucci e al professore Alfonso Amendola, coordinatore scientifico del progetto.

“L’incontro rientra in un più articolato progetto che coinvolge territorio, università, scienze sociali e cinema – spiega il professor Amendola – Mette insieme i linguaggi creativi con il Marketing territoriale e politico. Quella di oggi, in ateneo, è stata soprattutto una riflessione sull’identità dei luoghi, in prospettiva sociologica, tenendo presente il contributo fondamentale degli scrittori. Siamo molto orgogliosi anche del coinvolgimento dei nostri stagisti, presenti sul campo, che hanno ripreso il backstage della fase operativa dell’idea progettuale, realizzando la terza missione dell’università”.

La letteratura, così, dà voce all’essenza dei luoghi, al paesaggio, all’architettura, alle espressioni della cultura popolare, suscitando emozioni.

“Speriamo in un dialogo tra i comuni, scrittori, Regione e l’università per costruire insieme strategie valide – insistono i promotori dell’iniziativa – Il recente bando Mibact ha un valore molto importante, perché fa emergere la ricchezza del terzo settore. Si tratta di bandi in partenariato pubblico privato, con una politica dal basso per la definizione di linee strategiche di sviluppo che devono fondarsi sul turismo lento, delle radici, che fa tornare i discendenti sul luogo, alla ricerca degli avi, sella storia delle loro origini e di quei sapori che hanno conosciuto attraverso il racconto dei propri antenati. Un turismo sostenibile che valorizzi i piccoli comuni nelle loro peculiarità e non li snaturi o trasfiguri con politiche invasive”.

“Il turismo campano, a due anni dalle restrizioni legate alla pandemia, si appresta a vivere una nuova stagione fatta di buoni propositi per la rivalutazione delle aree più remote dal business turistico – dichiara Felice Casucci – Si guarda non solo alle grandi città con le mete classiche, ma anche alle aree interne come il Sannio e l’Irpinia, luoghi con attrazioni turistiche differenti, che puntano sulla bellezza dei piccoli borghi, sul cibo preparato ancora come una volta, sull’accoglienza che resta tra i biglietti da visita più importanti. Un turismo fluido”.

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