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Pisciotta: sterpaglie lungo il sentiero, odissea per bimbi e disabili di un campo scuola

Il caso dei bambini di un campo scuola, alcuni dei quali con problemi di disabilità, finisce in Tribunale

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 17 Giugno 2021
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PISCIOTTA. Bambini e disabili di un campo scuola costretti ad allungare di quasi un chilometro il proprio percorso per raggiungere la mensa, partendo dai propri alloggi. Tutto perché una pulizia di sterpaglie in zona demaniale, demandata al Comune, non verrebbe effettuata e quando ad occuparsene è un privato, questi viene denunciato.

La vicenda, dopo botta e risposta in carta da bollo, tra il Comune di Pisciotta e l’imprenditore Carlo Sacchi, adesso finirà in tribunale. Al centro del contenzioso, la pulizia di un canale da arbusti e sterpaglie che impediscono il passaggio da una parte all’altra della struttura turistica. Peggio ancora, una vegetazione modello “jungla” che metterebbe a grave rischio incendi la costruzione ed i suoi occupanti nel mese di agosto, quando la calura e la vegetazione ormai secca diventano un mix molto pericoloso.

Tutto inizia in primavera, quando Carlo Sacchi, imprenditore turistico del sociale (è tra i responsabili nazionali dell’Anspi, associazione che cura i centri giovanili parrocchiali con occhio particolare alle fasce deboli economiche ed i diversamente abili) inoltra all’ufficio tecnico del comune di Pisciotta una richiesta per effettuare lavori di somma urgenza. Un vallone attraversato da un ruscello divide in due il suo agriturismo, il San Carlo, in località Caprioli, e c’è un ponte di legno che da quasi mezzo secolo unisce la due zone preposte l’una all’accoglienza e l’altra a rifocillare i piccoli ospiti con cucina e sale da pranzo.

Nel tempo, il compito di “pulire” il passaggio che in primavera si ostruisce con una vegetazione sul modello di una foresta tropicale è sempre stato demandato all’imprenditore. Quest’anno, però, al momento di iniziare la pulizia, sono comparsi vigili urbani e tecnici del Comune per bloccare i lavori sul nascere.

I tecnici sono andati anche oltre: con una diffida indirizzata a vari organi di vigilanza, tra cui la Procura della Repubblica, denunciavano i presunti abusi su terreno demaniale avviando un procedimento penale nei confronti dell’imprenditore.

Carlo Sacchi è molto amareggiato. Da anni ha destinato la struttura al “turismo sociale” e all’accoglienza di bambini e adolescenti di mezz’Italia che orbitano nell’universo dell’Associazione Nazionale San Paolo Italia. Molti sono affetti da patologie anche gravi che ne impediscono l’autonomia. Nessuno paga la benché minima retta e in queste vacanze-scuola sono accompagnati dai sacerdoti delle parrocchie d’origine. Insomma, un’opera sicuramente meritoria e degna di considerazione. Anche perché non si ferma neppure d’inverno con i dopo scuola, le attività sportive e l’azione di contrasto sul territorio alla diffusione della droga tra i giovanissimi.

Così, ormai sfiduciato, Sacchi intraprende una battaglia legale passando al contrattacco e denunciando a sua volta l’architetto Raffaele Laino ed il geometra Marcello Saturno, tecnici del Comune amministrato da Ettore Liguori.

“La cosa incredibile – aggiunge Carlo Sacchi – è che subito dopo il fatto il sindaco abbia emesso un’ordinanza nella quale chiede ai proprietari dei fondi rustici di effettuare una pulizia sino a 50 metri dalle abitazioni per prevenire i rischi legati agli incendi. Qui, ogni estate, molti ettari di vegetazione vanno in fiamme tra luglio ed agosto arrecando danni molto ingenti con pericolo per  l’incolumità dei residenti. A parte tutto, non potendo rendere fruibile il passaggio sul ponte di legno che separa in due la struttura turistica e accorcia tantissimo il percorso, i ragazzi saranno costretti a percorrere una strada alternativa di quasi un chilometro. In agosto, in certe giornate dalla calura impossibile, come è possibile per i ragazzi in carrozzina?” Antonello Bruno  

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