AGROPOLI. Niente messa e benedizione del presepe, malumori in cittร . Quella che era divenuta una tradizione per i piccoli studenti frequentanti i plessi del Primo Circolo Didattico, questโanno sโinterromperร . Lo ha deciso il Consiglio dโIstituto innescando, perรฒ, qualche malumore tra i genitori degli alunni. Alcuni di questi considerano la scelta come un tentativo di cancellare le tradizioni locali vista la presenza di tanti stranieri di credo e cultura diversa.
Niente messa e benedizione del presepe: le parole dei genitori
ยซCi hanno informato alcune maestre della decisione โ racconta il papร di un bambino โ รจ assurdo che dobbiamo rinunciare alla nostra culturaยป.
La presenza di bimbi di altra religione non sembra unโattenuante: ยซBen venga il rispetto dei bambini di altra etnia e credo, ma bisogna anche adeguarsi alle nostre usanzeยป, dice un altro genitore.
La replica della scuola
Dalla scuola, perรฒ, provano a spegnere le polemiche sottolineando che il provvedimento non ha nulla a che fare con la volontร di cancellare cultura e credo religioso del popolo italiano. ยซEโ necessario precisare che non ho vietato alcuna manifestazione nรฉ alcun simbolo religioso connesso col Natale: testimonianza ne sono gli addobbi, i simboli e i manufatti esposti giร in alcuni plessi della scuola e i programmi delle iniziative pubblicati sul sito del I Circolo โ spiega la dirigente Margherita Baldi โ Non cโรจ, pertanto, nessuna presa di posizione contro la tradizione cattolica, che รฉ innegabile riconoscere come una delle matrici culturali dellโEuropa modernaยป.
Poi, sul, โnoโ alla messa pre-natalizia aggiunge: ยซLa decisione non รจ stata assunta in maniera arbitraria o discrezionale, tantomeno autoritaria, perchรฉ essa รจ scaturita da un sereno confronto con il Consiglio di Circoloยป.
La dirigente del primo circolo didattico di Agropoli, ricorda che ยซI rappresentanti del consiglio di circolo, durante lโultima riunione di fine ottobre, in un primo momento timidamente, hanno manifestato delle riserve rispetto alla tradizione della messa in alcuni plessi, cercando di sondare la mia posizione. Quando hanno capito che non consideravo opportuna tale prassi, tutti quanti si sono espressi in maniera piรน chiara e diretta manifestando la loro contrarietร a questa tradizione, seppure consolidata, della nostra scuola (ma di nessunโaltra, tranne rare eccezioni). Dunque allโunanimitร il dirigente e il Consiglio di circolo hanno espresso un parere negativo rispetto alla celebrazione della messa nei locali scolasticiยป.
La dirigente, poi, evidenzia come, se da un lato vi siano delle critiche per il divieto di celebrare la santa messa, dallโaltro emergano rimostranze verso ยซdiffuse abitudini di ispirazione religiosa, durante le lezioni, che ho sempre accolto invitando, tuttavia, ad un approccio equilibrato e di buon senso, necessarioยป.
La scuola unโistituzione laica
ยซLa messa, come pure la benedizione, si configurano come riti religiosi e non semplicemente come simboli o tracce di tradizioni e consuetudini, e come tali sono connessi a specifici luoghi e contestiยป, dice la dirigente che poi richiama la Costituzione, la quale stabilisce che โLo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovraniโ: ยซla scuola statale, pertanto, non รฉ tenuta ad adottare alcuna pratica di tipo religiosoยป, conclude. la dirigente del Primo Circolo Margherita Baldi.