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Curiosità: il giglio di mare, una pianta da salvaguardare

Il giglio di mare, un fiore raro e protetto a cui sono legate storie e leggende

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 10 Maggio 2019
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Salvaguardiamo il nostro territorio. Durante la stagione estiva, capita, sulla spiaggia Saline di Palinuro,lunga almeno un paio di km, di imbattersi in distese di fiori bianchi profumatissimi: il giglio Pancrazio, o giglio di mare. E’ un fiore raro e protetto, che trova ancora il suo habitat naturale sulle dune a ridosso della spiaggia balneabile.

L’origine del nome rimanda all’antica Grecia dove veniva utilizzato in medicina, anche se ora è considerato tossico. È una pianta che sopravvive all’inverno come bulbo sotto la sabbia. Il suo splendido fiore, il giglio candido, simboleggia da sempre e in tutte le culture, la purezza, icona associata a molti Santi venerati al sud, e a molte leggende.

La più immaginifica è quella legata alla figura di Giunone: mentre allattava il piccolo Ercole per renderlo immortale, dal seno caddero alcune gocce e diventarono gigli di mare. Da allora, fioriscono nel periodo estivo che coincide con la stagione turistica.

Negli ultimi anni le spiagge sono state adeguate con servizi per l’accoglienza.La duna protetta, specialmente nella fase di montaggio degli stabilimenti viene spesso profanata da materiale e attrezzature depositate,senza rispetto per la flora protetta che viene impudicamente de-florata e i poveri gigli privati della loro peculiare purezza.

Chi dovrebbe essere preposto al controllo per evitare questa profanazione naturale, visto che il senso civico è latitante negli operatori turistici che dovrebbero essere i primi a tutelare l’ambiente? Scassandra

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