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La competenza di Velia al Polo Archeologico di Napoli, on. Casciello presenta interrogazione

Chiesto un passo indietro: si accorpi Velia a Padula e Paestum

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 27 Giugno 2018
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L’On. Gigi Casciello, componente della settima Commissione della Camera dei Deputati Cultura, Scienze ed Istruzione, come già annunciato in precedenza, ha presentato un’interrogazione al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sul decreto del 7 febbraio 2018 – (GU n.71 del 26-3-2018), con il quale il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha assegnato il sito Archeologico di Elea – Velia alla gestione del Polo Museale Regionale di Napoli.

Il Deputato azzurro precisa: “il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con deliberazione del Consiglio nazionale n. 23 del 22 dicembre 2016 e il Comune di Ascea, con deliberazione consiliare n. 3 del 31 gennaio 2017, avevano fatto richiesta al MiBACT di adottare ogni provvedimento di propria competenza affinché il sito Archeologico di Elea – Velia ed il sito della Certosa di Padula venissero equiparati, da un punto di vista gestionale ed organizzativo, al Parco Archeologico di Paestum, prevedendo una gestione integrata ed unitaria dei tre siti; numerose erano state le iniziative dalle forze politiche locali e regionali e le interrogazioni parlamentari nel corso della XVII legislatura finalizzate a sollecitare provvedimenti in tal senso; le risposte date dal Ministero alle interrogazioni erano state tutte confortanti e possibiliste rispetto all’ipotesi di una gestione organica da parte di un unico soggetto in considerazione del fatto che tale ipotesi avrebbe potuto semplificare la governance del sito stesso, riducendo il numero di soggetti da coinvolgere nel coordinamento interistituzionale e rendendo quindi più immediata una parte dell’azione gestionale; il sito archeologico di Elea-Velia ha uno straordinario valore archeologico, paesaggistico e culturale, ed è noto anche per essere stato culla della Scuola eleatica di Parmenide; l’area archeologica di Velia, il Parco archeologico di Paestum e la Certosa di Padula sono parte di un più esteso sito denominato “Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano” con le aree archeologiche di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dal 1998”.

Secondo Casciello, dunque, “il passaggio di competenza a Napoli ha, dunque, rappresentato una brutta e inattesa notizia per quanti speravano in un rilancio dell’area garantendone l’autonomia come avvenuto con Paestum, dove è stata svolta una lodevole azione di valorizzazione e promozione, con importanti e oggettivi risultati; si chiedeva di aprire una nuova fase nelle politiche dei Beni Culturali con un’organizzazione omogenea dei siti di Elea-Velia, di Paestum e della Certosa di Padula affinché una struttura amministrativa unitaria ed una gestione integrata potessero ottimizzare le risorse e al contempo estendere le attività di promozione e valorizzazione ad un contesto paesaggistico e culturale più ampio; per la sottrazione di Velia dalla gestione del Polo Museale di Napoli che non ha alcun legame con il territorio sono già partite iniziative di protesta e petizioni per chiedere al Governo Centrale più attenzione per il sito archeologico dell’antica città al fine di garantire una gestione autonoma e coordinata con Paestum; di tale accorpamento Velia e la Certosa di Padula avrebbero tratto sicuro beneficio, laddove invece le soluzioni adottate esporranno ad ulteriore isolamento entrambe, anche in considerazione della posizione geografica e delle carenze infrastrutturali relative ai non agevoli collegamenti viari”.

Dopo questa premessa, l’On. Gigi Casciello chiede di sapere “perché il Ministro interrogato, per le ragioni sovraesposte, sia giunto alla determinazione di assegnare il sito Archeologico di Elea – Velia alla gestione del Polo Museale Regionale di Napoli e se intenda rivedere le decisioni prese e assumere iniziative per accorpare l’area archeologica di Velia e la certosa di Padula all’autonomia amministrativa e gestionale del parco archeologico di Paestum, anche al fine di uniformarla coerentemente all’iscrizione nella lista dell’UNESCO del patrimonio dell’umanità, assicurando così una gestione unica e sinergica dei tre siti. Inoltre chiede anche “a che punto sia, inoltre, il progetto “Velia, città delle acque”, finanziato nell’ambito del Pon “Cultura e Sviluppo 2014/2020”, i cui lavori erano stati annunciati nei primi mesi del 2018”.

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