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Capaccio Paestum: tornano i sigilli al depuratore

Cinque Stelle: amministrazione inadeguata verso ambiente e territorio

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 1 Giugno 2018
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CAPACCIO PAESTUM. Tornano i sigilli al depuratore. Lo scorso 5 maggio la Procura dispose il dissequestro temporaneo dell’impianto per 30 giorni per l’esecuzione di interventi di manutenzione.

Il primo sequestro era avvenuto il 22 marzo scorso dopo il ritrovamento in mare di numerosissimi dischetti bianchi (filtri carrier) che l’impianto aveva riversato in acqua e sui quali resta ancora aperta l’inchiesta per individuare tutte le eventuali responsabilità.

Risolto il mistero dei dischetti plastici rinvenuti sul litorale italiano: provenivano dal fiume Sele

Il dissequestro è servito alla Veolia Water Technologies, società che ha già realizzato le opere di adeguamento del depuratore, a completare le attività di collaudo e riattivazione della linea, facendo anche le prove di carico su nuova griglia e spostamento di carrier da sedimentazione finale, per ripristinare il corretto e completo funzionamento del ciclo di depurazione.

Sul caso non sono mancate polemiche: “Depuratore sequestrato, condotta sottomarina bloccata, non è ripartito il ciclo di depurazione, si continua a scaricare nel collettore basso che scarica nel fiume Sele. Ormai è palese l’inadeguatezza di questa amministrazione verso l’ambiente e verso il nostro territorio”, accusano i Cittadini 5 Stelle.

“Nell’ambito del procedimento di sequestro dell’intero depuratore di Varolato, la Procura aveva autorizzato la parziale rimozione dei sigilli finalizzandola al compimento di talune attività funzionali all’immediato ripristino del depuratore – precisano da palazzo di città – Terminati da pochi giorni tali lavori, è rimasto in piedi il sequestro originario con la riapposizione dei sigilli”.

Il Comune ha già presentato istanza di dissequestro considerati che l’impianto è perfettamente funzionante, sebbene con una tecnologia diversa.

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