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Parco allarme cinghiali. Pellegrino accusa la Provincia

Presidente del Parco fa il bilancio di un anno e mezzo di attività

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 12 Novembre 2017
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Presidente del Parco fa il bilancio di un anno e mezzo di attività

VALLO DELLA LUCANIA. Il presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino, traccia il suo bilancio a circa un anno e mezzo dal suo insediamento. Un primo periodo in cui i problemi da affrontare sono stati tanti ma tutti «brillantemente superati», dice, ricordando il problema principale, quello dei cinghiali, «un’emergenza che coi selecontrollori e le gabbie di cattura a breve sarà terminata».

A tal proposito, il presidente dell’Ente ricorda: «L’immissione di cinghiali non autoctoni non è da imputare al Parco – spiega – ma alla Provincia di Salerno che all’inizio degli anni 2000 liberò nel territorio numerosi esemplari provenienti dal Nord Europa i quali, incrociatisi con i nostrani, hanno creato una nuova specie molto più forte e prolifica. Il caso cinghiali quindi non è colpa del Parco ma se n’è fatto ugualmente carico sia per gli indennizzi sia per una risoluzione definitiva. L’emergenza è ancora viva ma i primi risultati sono già visibili».

Pellegrino continua poi il suo bilancio: «Siamo riusciti a sburocratizzare l’area del Parco, eliminando molti processi fin troppo farraginosi e complessi. Grazie all’intero direttivo oggi il Parco non rappresenta più un vincolo per chi lo abita ma un’opportunità. Stiamo tenendo fede alle finalità per cui l’Ente venne costituito».

Un altro risultato importante è «la riapertura di Villa Matarazzo a Castellabate, visitata da oltre 2mila turisti». Non solo passato ma anche futuro e progetti nella parole del presidente Pellegrino: «Come per quanto fatto a Castellabate – annuncia – a breve verranno riaperti al pubblico altre proprietà del Parco. Tra esse vi è il centro della biodiversità a Vallo della Lucania dove sorgerà un museo, in allestimento proprio in questi giorni. Il nuovo polo museale sarà costituito da un percorso didattico con guide e didascalie che accompagneranno il visitatore alla conoscenza delle specie animali che popolano i boschi, le montagne, i corsi d’acqua del Parco. In particolare la mostra sarà incentrata sul lupo e sulla lontra. È necessario che i giovani conoscano il territorio perché non si può amare e difendere ciò che si ignora».

Infine altri progetti che coinvolgeranno gli studenti: «Entro fine anno sigleremo un accordo con l’Università di Salerno per borse di studio, corsi e programmi condivisi al fine di garantire agli universitari del nostro comprensorio una formazione professionale e un più facile accesso al mondo del lavoro».

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