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Serie D: batoste per le cilentane nell’ultimo turno

L'Agropoli è nei guai, la Gelbison punita da errori individuali

A cura di Bruno Marinelli
Pubblicato il 20 Marzo 2017
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L’Agropoli è nei guai, la Gelbison punita da errori individuali

Sono state realizzate ben 33 reti nel ventisettesimo turno del girone H di Serie D, nonostante manchino due gare a completamento della giornata: Manfredonia – Madrepietra Daunia che sarà recuperata oggi pomeriggio e Trastevere – Bisceglie che si disputerà mercoledì 29 marzo. Nel gruppo di testa vittorie importanti di Gravina e Nardò, mentre rallenta la Nocerina. In coda Cynthia e Ciampino sono quasi spacciate, ma ora anche l’Agropoli vede lo spettro dell’Eccellenza da vicino.

Ed iniziamo l’analisi delle gare che hanno visto impegnate le cilentane proprio dalla disfatta agropolese al Ricciardelli. Una sconfitta senza alcuna attenuante che fa precipitare i delfini a -10 dalla coppia Herculaneum- Vultur. Ciò che desta maggiori preoccupazioni è naturalmente la fase difensiva. Una retroguardia colabrodo soprattutto in trasferta, dove i delfini hanno subito ben 29 reti sulle 51 totali.

Purtroppo i correttivi tentati dalla società che ha almeno tentato di risollevare la baracca non hanno prodotto alcunchè, ed anche Amelio che sembrava tra i giocatori che potessero fornire un valido apporto alla retroguardia agropolese, è venuto meno in queste ultime gare. Occorre naturalmente cercare di predisporre al lettore analisi il più possibile equilibrate ed oculate, soprattutto perchè l’Agropoli nelle gare disputate con Sorianiello sembrava cresciuta dal punto di vista del gioco espresso, e non crediamo quindi che le colpe di una stagione deficitaria siano attribuibili ad un tecnico che entra in corso d’opera, a cercare di salvare il salvabile se possibile. Non è che prima l’Agropoli navigasse nell’Eldorado della classifica, quindi mettere sotto accusa l’ex tecnico del Pomigliano ci sembra un esercizio che non rispecchia l’economia di un campionato.

Iniziamo a vedere in faccia quella che è la realtà. E’molto difficile salvarsi con una squadra di ragazzini. Essere in testa alla classifica ”giovani D Valore” è un qualcosa di positivo, per il bonus economico, ma poi il campo dice che l’Agropoli non dispone di giocatori giovani in grado di fare il campionato di Serie D. I delfini, ieri al Ricciardelli hanno anche cercato di gettare il cuore oltre l’ostacolo rimontando il doppio svantaggio, ma quello che sta mancando è proprio la qualità tecnica. Quando in trasferta si subiscono valanghe di gol non è mai frutto del caso, nè solo di una predisposizione mentale alle partite.

Le lacrime dei giocatori delfini a fine partita sono almeno un segnale di attaccamento, dal quale provare a ripartire, per raggiungere i playout, sperando che almeno il cuore e l’impegno possano bastare. Nelle ultime 7 partite l’Agropoli ne disputerà solo tre in casa contro Herculaneum, Ciampino e Madrepietra. Tutte squadre battibili, a patto che però si giochi per vincere, in modo aggressivo. Senza i tre punti e con i piccoli avanzamenti dettati dai pareggi non si va da nessuna parte. Occorre anche un supporto maggiore del pubblico, poichè vedere il Guariglia semivuoto è uno schiaffo anche nei confronti di quei pochi giocatori che danno il 100%, in primis Cherillo: l’unico uomo in grado di buttarla dentro in quella che attualmente sembra un’Armata Brancaleone.
E neanche la Gelbison, pur disputando un altro tipo di campionato, ha fatto ieri una bella figura al Morra, finendo travolta da un Nardò che, a dire il vero, è pure troppo indietro in classifica per quello che è il reale valore tecnico dei tori pugliesi. I vallesi sono stati puniti dai cinici avversari allenati da Foglia Manzillo a causa di molti errori individuali. Anche il sempre ottimo portiere D’Agostino può essere considerato responsabile di una rete su corner, smanacciando all’interno della porta uno spiovente di Rosato. Peccato per i rossoblu che questo tipo di situazioni si siano verificate proprio durante la partita del ritorno al gol di Maggio, che non segnava dalla 18.ma giornata e che attendeva questa partita per sbloccarsi, perchè anche i sassi sanno che per un attaccante il gol è considerato come l’aria da respirare. Tanti sono stati gli svarioni dei suoi compagni, con Giordano che è andato in grande affanno contro la velocità dei giocatori del Nardò. Una gara che è stata equilibrata per vari tratti, ma alcuni gol subiti non sono stati da squadra che lotta per i playoff. L’impressione è che questa Gelbison si stia un po’adagiando e non sembra crederci più di tanto. A Vallo della Lucania non sono in pochi a pensare che forse i playoff sono un miraggio impossibile, per essere eventualmente ripescati ed alcuni giocatori sembrano già in vacanza. Quasi un torto alla storia, perchè il calcio ci insegna che il ferro va battuto finchè è caldo.

L’anno prossimo aspettando Godot, sarà difficile togliersi altre soddisfazioni. Al Morra domenica prossima arriva il Cynthia, una squadra che i rossoblu dovrebbero battere facilmente, per tornare a vincere al Morra, che non sembra più un campo alleato come un tempo, dato che non ci vince da circa due mesi. Magari potrebbe essere l’occasione giusta di avvicinare il Nardò, balzato al +4 dopo lo scontro diretto. I granata saranno impegnati al Giovanni Paolo II contro il Manfredonia, squadra piuttosto bizzarra di questo campionato, capace sia di grandi prestazioni che di partite altrettanto scadenti e sconcertanti.

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