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Maltrattamenti e percosse su anziani e minorati: ecco cosa accadeva nella casa degli orrori

Maltrattamenti e percosse su anziani e minorati: ecco cosa accadeva nella casa degli orror

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 19 Ottobre 2016
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Persone sottoposte a umiliazione e prostrazione fisica.

Ieri mattina i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare l’attività imprenditoriale di gestore di comunità tutelare per persone non autosufficienti e la professione di operatore socio – sanitario, per la durata di dodici mesi, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Salerno su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di 18 persone, direttore e dipendenti della comunità tutelare per persone non autosufficienti ad insegna “Hotel Stella” della società “VILLA IGEA s.r.l.”, sita ad Acerno, ritenute responsabili di concorso in maltrattamenti continuati aggravati nei confronti di anziani e minorati psichici.
L’attività investigativa, denominata “BAD HOUSE”, condotta, dal febbraio 2016 al successivo mese di maggio, dai Carabinieri della Compagnia di Battipaglia, agli ordini del Cap. Erich Fasolino, ha permesso di riscontrare, attraverso l’intercettazione audio – video dei momenti di vita vissuti, all’interno della citata struttura, dagli ospiti, non autosufficienti, affidati agli indagati per ragioni di assistenza, cura e vigilanza, una serie di maltrattamenti fisici e psicologici commessi, nei confronti di alcuni di loro, non solo dagli operatori ma anche dallo stesso direttore, il 28enne R.D.L..
Nello specifico, i maltrattamenti si concretizzavano in diversi e ripetuti atteggiamenti altamente offensivi della dignità umana, per cui gli ospiti venivano ridotti ad una condizione di profonda tristezza, umiliazione e prostrazione fisica tali da indurli al pianto ed alle invocazioni di aiuto rivolte alla Madonna ed ai Carabinieri.
Ai pazienti, vittime di percosse, schiaffi, calci, strattoni, spinte e lanci di oggetti vari, non veniva permesso di:
 muoversi liberamente per gli ambienti della struttura, finanche per portarsi presso le loro camere, costringendoli su sedie e poltrone sino a bloccarli fisicamente;
 comunicare con i propri parenti;
 bere e mangiare oltre gli orari consentiti e comunque razionandone le dosi;
 di usufruire dei servizi igienici secondo le proprie necessità inducendoli, in alcuni casi, ad urinarsi addosso.
Contestualmente alle misure è stata effettuata dal NAS di Salerno, su delega della Procura, un’ispezione che ha interessato tutti gli ambienti della casa di riposo, al fine di verificarne le condizioni igienico – sanitarie.

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