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La Guardia Costiera traccia il bilancio del 2015, ecco le principali operazioni

La Guardia Costiera ha fatto un bilancio del 2015 riassumendo le principali attività svolte sul territorio nel corso dell'anno.

Redazione Infocilento

20 Gennaio 2016

La Guardia Costiera ha fatto un bilancio del 2015 riassumendo le principali attività svolte sul territorio nel corso dell’anno.

L’anno 2015 ha visto il personale della Direzione Marittima della Campania, che comprende oltre alla Capitaneria di Napoli, le Capitanerie di porto di Salerno, Castellammare di Stabia e Torre del Greco, impegnato in un’intensissima attività atta ad assicurare l’efficiente e costante assolvimento delle proprie missioni istituzionali.
Le articolazioni della Guardia Costiera dislocate sull’intero territorio regionale sono riuscite a garantire elevatissimi livelli di efficienza e di prontezza operativa che hanno consentito di poter rispondere, in ogni occasione, alle istanze della collettività e delle istituzioni valorizzando sempre più il proprio ruolo di Tutor di quella pluralità interessi di primaria rilevanza costituzionale avuto particolare riguardo alla:
ricerca e soccorso e salvaguardia della vita umana in mare (SAR)
alla conservazione e valorizzazione delle Aree Marine Protette (AMP, PSIC, SIC, ZBS, ecc.), delle zone speciali di protezione e delle zone marine protette, nonché della tutela della biodiversità;
al controllo e monitoraggio del traffico dei rifiuti;
alla tutela delle risorse idriche;
alla sorveglianza, monitoraggio e recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi fondamentali della collettività e dell’impatto sull’ambiente, con particolare riferimento alla prevenzione e repressione delle violazioni compiute in danno dell’ecosistema marino costiero;
alla lotta all’abusivismo demaniale marittimo ed al riequilibrio degli assetti territoriali soggiacenti a particolari aggressioni e devastazioni da parte della criminalità organizzata;
al più generale ambito della sicurezza marittima.
Nel corso del 2015 sono state effettuate 399 operazioni SAR che hanno consentito di soccorrere 864 persone. 23067 i controlli effettuati in materia di demanio, inquinamento, scarichi, occupazioni abusive, 12703 i controlli in materia di pesca e 13754 quelli sul diporto nautico.
A fronte dei controlli effettuati per la prevenzione e la repressione dei reati marittimi, soprattutto nel settore demaniale ed ambientale e di quelli connessi alla tutela del patrimonio ittico, sono stati redatti n°3776 verbali amministrativi, sono state redatte n°550 notizie di reato e conseguentemente sono stati operati n°266 sequestri penali e n°311 sequestri amministrativi.
Si riportano di seguito le principali attività ed operazioni poste in essere dalla Direzione Marittima di Napoli durante il 2015 in Provincia di Salerno:

Sequestro di un’area di circa 12.000 mq. sita nel Comune di Pontecagnano Faiano (SA) adibita a discarica abusiva, nella quale erano stati illecitamente smaltiti oltre 45.000 mc di rifiuti speciali. Gli stessi provenivano dall’area di cantiere della Rete Ferrovie dello Stato. Sono stati deferiti alla Autorità Giudiziaria 12 soggetti per reati ambientali e paesaggistici, oltre che per i delitti di truffa e frode in pubbliche forniture.
Sequestro operato nel Salernitano, all’interno di un’azienda leader a livello internazionale nella produzione confettiera/dolciaria. La ditta immetteva i rifiuti liquidi prodotti dall’attività di lavorazione industriale, senza alcun trattamento, direttamente nel Rio Foce, una delle tre sorgenti del fiume Sarno.
Il titolare della azienda è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per illeciti di natura ambientale e paesaggistica
Sequestro di un’area di circa 400 Km2 (pari a 53 campi da calcio) compresa fra i Comuni di Capaccio, Albanella ed Eboli (SA), percorsa dai fiumi Sele e Calore, all’interno della quale i titolari di 6 aziende agricole zootecniche smaltivano illecitamente i rifiuti speciali prodotti dall’attività esercitata. L’attività è stata condotta anche attraverso l’ausilio di un elicottero AW139 del Corpo. 4 aziende sono state sottoposte a sequestro, contestando anche la commissione dei cd. «delitti ambientali» da ultimo introdotti dal Legislatore nel sistema penale.

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