“A Orria la democrazia non finisce”. Con queste parole il sindaco Agostino Astore replica alla scritta comparsa nei giorni scorsi lungo la strada provinciale 56a, al confine con la frazione Piano Vetrale. Un messaggio definito “provocatorio”, che ha riacceso il dibattito sulla controversa chiusura di un’attività commerciale nel cosiddetto “paese dei murales”.
Il provvedimento, adottato nel 2024 dall’amministrazione comunale, ha suscitato divisioni e ricorsi. A giugno il TAR ha annullato gli atti comunali, ordinando la riapertura dell’esercizio. Tuttavia, il Comune ha deciso di impugnare la sentenza, avviando un nuovo procedimento davanti al Consiglio di Stato.
Il nodo giudiziario
Secondo quanto chiarito dal sindaco, la scelta di proporre appello è stata determinata dalla necessità di ottenere una pronuncia definitiva. “La sentenza del TAR non ha esaminato compiutamente tutti i profili tecnici alla base del diniego”, ha spiegato Astore, evidenziando che senza un chiarimento completo l’Ufficio tecnico sarebbe stato tenuto a ripetere il provvedimento negativo, con il rischio di un nuovo contenzioso. “La nostra intenzione – ha dichiarato – non è penalizzare un’attività privata, ma garantire il rispetto delle procedure previste dalla legge. Si tratta di una vicenda complessa, che va oltre la semplificazione di certe letture”.
Nessuna contrapposizione con Piano Vetrale
Nel suo intervento, il sindaco ha respinto anche l’ipotesi di una contrapposizione tra capoluogo e frazioni. “Questa Amministrazione – ha affermato – non ha mai alimentato divisioni interne. Piano Vetrale è parte integrante della nostra comunità e rappresenta un motivo di orgoglio per il patrimonio culturale che custodisce”. A sostegno di questa posizione, Astore ha ricordato due interventi promossi dall’Amministrazione: la riqualificazione della casa natale del pittore Paolo De Matteis e l’acquisto di un’abitazione adiacente, per la quale è stato candidato un progetto di casa-museo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Appello ai cittadini
Il sindaco ha infine rivolto un invito alla cittadinanza, richiamando l’importanza del confronto informato. “Semplificare troppo rischia di distorcere la realtà. I cittadini di Orria, Piano Vetrale e Casino Lebano non sono ‘pecore’: avranno modo di valutare documenti e fatti, come avviene in ogni democrazia matura”. La controversia rimane aperta, in attesa della decisione del Consiglio di Stato. Intanto l’amministrazione rivendica la propria linea: “La nostra guida – conclude Astore – è e resta il rispetto delle regole”.