ร stata pubblicata sul sito del Senato della Repubblica la relazione semestrale della DIA presentata dal Ministro dellโinterno. Il documento analizza i fenomeni di criminalitร organizzata di stampo mafioso relativamente al II semestre del 2021.
Relazione semestrale della Dia: l’analisi
Si tratta di unโanalisi realizzata sulla base delle evidenze investigative, giudiziarie e di prevenzione. La documentazione conferma, ancora una volta, che il modello ispiratore delle diverse organizzazioni criminali di tipo mafioso appare sempre meno legato a eclatanti manifestazioni di violenza. Al contrario l’attenzione appare rivolta verso lโinfiltrazione economico-finanziaria.
La situazione in provincia di Salerno
La relazione della Dia relativamente al II secondo mestre del 2021 conferma per la provincia di Salerno che non vi sono cambiamenti negli assetti criminali.
Nella relazione della Presidente della Corte di Appello di Salerno, Iside Russo, si evidenzia come le organizzazioni criminali abbiano avuto interesse ยซdi espansione legate allโemergenza sanitaria, cercando di consolidare la loro presenza sul territorio mediante lโelargizione di prestiti di de naro a titolari di attivitร commerciali in difficoltร , allo scopo di โfagocitareโ le imprese, facendone uno strumento per il riciclaggio ed il reimpiego di capitali illecitiโยป.
Allarme per il Cilento
Alcune specifiche riflessioni che richiamano i passaggi piรน significativi della relazione del Procuratore di Salerno, Giuseppe Borrelli, hanno riguardato la difficoltร di pervenire ad unโorganica interpretazione dei fenomeni di criminalitร organizzata e al necessario inquadramento dei singoli episodi delittuosi. In particolare dei cosiddetti reati-spia, che non possono essere valutati quali forme delinquenziali puntiformi ma devono essere piรน ampiamente contestualizzati.
Il Procuratore della Repubblica di Salerno, poi, ha posto poi lโaccento su alcune criticitร nellโattivitร di contrasto per aree molto sensibili quali il Cilento. Un ยซterritorio di reinvestimento di profitti da parte di organizzazioni mafiose di varia natura, derivante dalla inesistenza di informazioni provenienti quel territorio sul quale, inoltre, la distanza chilometrica dalla cittร di Salerno, rende complesso, se non addirittura impossibile, delegare investigazioni, specie con attivitร tecnicheยป.
Infatti ยซla distribuzione delle forze di polizia giudiziaria sul territorio risulta completamente irrazionale. Basti pensare, in proposito, che lโultimo commissariato di Polizia di Stato รจ localizzato in Battipaglia ed il successivo a Sapri, ovvero ad una distanza di circa 130 kmยป.
Relazione semestrale della Dia: la situazione nella Piana del Sele
Quanto alle singole criticitร , la Piana del Sele รจ caratterizzata dalla presenza di importanti insediamenti produttivi nel settore agro alimentare. In questo contesto ยซlโasset camorristico fuoriesce dallโaspetto violento e/o militare proprio delle organizzazioni di meno recente operativitร per costituire parte integrante del tessuto socio-politico-economico, influenzandolo e determinandolo dal suo internoยป. In tale ottica finalistica nel tempo si รจ ridimensionata anche la storica contrapposizione tra i Pecoraro – Renna e i De Feo.
Sempre nella Piana del Sele si registra la presenza di gruppi criminali stranieri prevalentemente rumeni, albanesi e magrebini. Questi risultano attivi nello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e nei reati predatori su tutto il territorio della provincia.
Il Cilento e il Vallo di Diano
Nel Cilento, ad Agropoli, si conferma la presenza della famiglia di nomadi stanziali Marotta. Essa รจ dedita per lo piรน ai reati di tipo predatorio, allโusura, al traffico di stupefacenti e al riciclaggio.
Sul territorio del Vallo di Diano, infine, confermata la presenza della criminalitร mafiosa campana e pugliese. Nella stessa area vldianese รจ stata tratteggiata lโesistenza e lโoperativitร di un sodalizio criminale nel settore degli stupefacenti in particolare marijuana, hashish e cocaina.
Le indagini durante il semestre emerse nella relazione della Dia hanno consentito di monitorare lโoperativitร dellโorganizzazione, il suo modus operandi, nonchรฉ i canali di approvvigionamento, i luoghi di stoccaggio e le fasi di acquisto e vendita della droga.