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Furti nelle scuole di Cilento e Diano: arrestati

Avevano messo a segno oltre 100 furti in tutta l'Italia Meridionale

A cura di Ansa Pubblicato il 18 Giugno 2019
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Un anno di indagini dei carabinieri di Venafro (Isernia) per dare un’identità ai responsabili di 100 furti nelle scuole del Molise, Campania (tra cui quelle di Cilento e Diano), Lazio e Puglia: sono Salvatore Gatto e Ciro Cositore, entrambi pregiudicati del Napoletano. E’ stato reso noto in Procura, durante una conferenza stampa, dal Procuratore Carlo Fucci, il Sostituto Carmela Andricciola, il Comandante della Compagnia dei Cc, Salvatore Giacona, e il Comandante provinciale, Tenente Colonnello Gennaro Ventriglia. Gatto, 40enne, era già in carcere a Isernia per il recente tentato furto al Municipio di Sessano del Molise (Isernia), l’altro che ha 25 anni è stato ritracciato a Napoli e rinchiuso nel carcere di Poggioreale.

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Obiettivo principale delle loro incursioni erano i laboratori di informatica, dove facevano incetta di pc portatili, tablet e notebook. Oltre 350mila euro il valore complessivo dei furti, in cui rientra anche un drone (in dotazione a una scuola) e il denaro portato via dalle macchinette che erogano vivande. Raggiungevano – secondo una ricostruzione fornita dagli investigatori – gli edifici scolastici con auto prese a noleggio e poi, a lavoro concluso, chiamavano le mogli per dire che era andato tutto bene. Le indagini erano iniziate nella primavera del 2018 in seguito ai furti denunciati dai dirigenti scolastici di Isernia e Venafro. Moltissimi gli elementi raccolti e studiati tra intercettazioni, telefoniche e ambientali, e filmati provenienti da sistemi di videosorveglianza. “E stata un’attività importante – ha dichiarato il Procuratore Fucci – proprio per la mole dei furti posti in essere non solo in Molise. La difficoltà è stata quella di mettere insieme tutti i dati che fin quando venivano analizzati separatamente non riuscivano a portare al risultato che poi è stato conseguito”. La serie interrotta di furti nelle scuole aveva generato preoccupazione tra genitori e studenti.

“Sono ladri di cultura – ha evidenziato il comandate provinciale Ventriglia – questo genere di furti sottraeva ai ragazzi strumenti tecnologici indispensabili per la loro formazione. Essendo colpi attuati in piccole realtà avevano uno sviluppo investigativo locale. E questo non consentiva di creare un collegamento tra tutti gli episodi. Si è quindi deciso – ha concluso – di creare un gruppo dedicato esclusivamente a questa attività, riuscendo a trovare gli elementi che hanno connesso i vari furti, fino all’epilogo delle ultime ore che ci ha permesso di arrestare i due pregiudicati”.

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