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Paestum, Mibac valuta la possibilità di espropriare i terreni ad uso agricolo

Il sottosegretario del Mibac Antimo Cesaro ha risposto ad un'interrogazione del deputato Pd Simone Valiante sull'area archeologica di Paestum.

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 26 Maggio 2016
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Il sottosegretario del Mibac Antimo Cesaro ha risposto ad un’interrogazione del deputato Pd Simone Valiante sull’area archeologica di Paestum.

CAPACCIO PAESTUM. Il Ministero per i beni e le attività culturale sta valutando la fattibilità di porre in essere espropri mirati, onde assicurare le migliori forme di tutela e valorizzazione del sito archeologico, a cominciare dai terreni attualmente destinati ad uso agricolo. Lo ha detto il sottosegretario del Mibac Antimo Cesaro in risposta ad un’interrogazione dell’onorevole Simone Valiante. Il deputato Dem aveva chiesto al Ministero “quali iniziative di competenza intenda assumere per tutelare e valorizzare questo inestimabile sito archeologico ed avviare un percorso finalizzato alla graduale cessione di tutta l’area archeologica al demanio”.

Il sottosegretario nella risposta ha sottolineato l’importanza di Paestum e l’attenzione del Governo verso il sito archeologico: “è stata avviata già una significativa interlocuzione con la Soprintendenza archeologica al fine di individuare le migliori forme di tutela e valorizzazione dell’area”, ha sottolineato, ricordando anche che varie sono state le iniziative per la Promozione di Paestum. Ma l’attenzione del Mibact non finisce qui.

Il Ministero, infatti, ha acquisito la proposta progettuale formulata dalla Soprintendenza per la ristrutturazione, l’ammodernamento e la riqualificazione sia dell’ex Stabilimento Cirio che dell’area del Santuario di Santa Venera. Tali interventi potrebbero essere finanziati con fondi europei per 16 milioni di euro.

Nella risposta all’interrogazione del deputato Simone Valiante, Cesaro ha evidenziato anche l’importanza del ruolo del direttore Gabriel Zuchtriegel, il cui incarico prevede tra gli obiettivi “la predisposizione di linee guida per una gestione innovativa dei luoghi della cultura che comprende la predisposizione di accordi di valorizzazione, modelli innovativi di offerta per i luoghi della cultura e l’elaborazione e realizzazione di progetti relativi alle attività e ai servizi di valorizzazione”.

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