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Taglio d’albero non autorizzato: dovrà pagare maxi sanzione

I fatti risalgono a circa dieci anni fa quando l’uomo era stato sorpreso a tagliare la legna senza alcuna autorizzazione

A cura di Erminio Cioffi
Pubblicato il 9 Febbraio 2023
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Un 71enne di Contursi Terme aveva tagliato degli alberi di alto fusto in un bosco nel territorio della Comunità Montana del Tanagro, nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria di circa tredicimila euro. I fatti risalgono a circa dieci anni fa quando l’uomo era stato sorpreso a tagliare la legna senza alcuna autorizzazione.

I fatti

Il 71enne nel 2017 aveva presentato opposizione, dinanzi al Tribunale di Salerno, avverso l’ordinanza-ingiunzione del 2013 con la quale la Comunità Montana “Tanagro-Alto e Medio Sele” gli aveva ingiunto, a titolo di sanzione amministrativa, il pagamento della somma di euro 13.789,94 per aver violato la Legge Regionale della Campania che regolamenta il taglio della legna nei boschi.

Il Tribunale aveva respinto il ricorso, a questo punto era stato presentato un altro ricorso in Corte di Appello respinto però dai giudici di secondo grado nel 2018 in quanto hanno ritenuto infondati i motivi posti alla base del ricorso.

In particolare la Corte di Appello ha ritenuto priva di fondamento la doglianza sulla contestazione della natura del bosco in cui era avvenuto il taglio, da considerarsi – diversamente da quanto prospettato dall’appellante – di alto fusto, in virtù dello specifico accertamento della guardia forestale che aveva proceduto alla constatazione dell’illecito.

La sentenza

Il 71enne si è giocato l’ultima carta a sua disposizione per evitare di pagare la pesante sanzione presentando ricorso davanti alla Corte di Cassazione nel quale ha sostenuto l’illegittimità della sentenza impugnata sentenza nella parte in cui erano state ritenute prevalenti, nella individuazione del tipo di bosco (di alto fusto e non ceduo) in cui era avvenuto il taglio non autorizzato, le risultanze del verbale di contestazione della Guardia Forestale rispetto a quelle emergenti dalla perizia tecnica di parte dallo stesso prodotta in giudizio.

I giudici del Palazzaccio hanno ritenuto infondato il ricorso perché non contesta la legittimità della sentenza bensì la valutazione di merito della Corte di appello fatta in ordine alla natura giuridica del bosco in cui fu effettuato il taglio non autorizzato, volendo confutare la decisione della Corte di Appello di ritenere attendibili gli accertamenti compiuti dalla Forestale e non quelli del consulente di parte.

Per questa ragione la Cassazione ha anche condannato il 71enne al pagamento della somma di 3600 euro per le spese processuali.

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