Oggi, 22 settembre, Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, avrebbe festeggiato il suo 72° compleanno. La ricorrenza, purtroppo, è segnata dal tragico ricordo di quel 5 settembre 2010, quando una mano assassina pose fine alla sua vita, lasciando un vuoto che persiste da ormai 15 anni.
Nonostante il tempo trascorso, il nome del suo killer rimane ignoto. Tuttavia, una speranza di verità si è riaccesa di recente: dopo anni di stallo e il rischio concreto di un’archiviazione, il processo per l’omicidio di Vassallo è finalmente partito.
Il primo appuntamento giudiziario, tenutosi a Salerno, ha segnato l’avvio della fase preliminare del procedimento. La prossima udienza è fissata per il 17 ottobre, giorno in cui si valuteranno le posizioni degli indagati per concorso in omicidio: il colonnello Fabio Cagnazzo, l’imprenditore Giuseppe Cipriano, l’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso e l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi. A loro si aggiunge Giovanni Cafiero, indagato per traffico di stupefacenti.
La Procura di Salerno ipotizza che il movente dell’omicidio sia legato a un presunto traffico di droga in cui sarebbero stati coinvolti anche esponenti delle forze dell’ordine e ambienti camorristici, una rete che Vassallo avrebbe scoperto e che si apprestava a denunciare.
L’udienza preliminare ha visto una significativa mobilitazione, con la presentazione di 23 richieste di costituzione di parte civile. Tra queste, si distinguono la Presidenza del Consiglio e i ministeri dell’Interno e della Giustizia, rappresentati dall’Avvocatura dello Stato.
L’avvocato Antonio Ingroia, legale della Fondazione Vassallo, ha definito questa partecipazione un “segnale politico-istituzionale di presenza importante”, sottolineando che “lo Stato c’è e sostiene l’azione della magistratura salernitana”.
Anche la Regione Campania, la Provincia di Salerno e il Comune di Pollica hanno aderito, insieme a diverse associazioni. Oltre al prosieguo dell’udienza, un’altra data cruciale è il 21 ottobre: la Cassazione deciderà se vi sono ancora i gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, un ulteriore passo fondamentale nel lungo cammino verso la giustizia per Angelo Vassallo.