L’ordinanza n.321 vieta il gioco del pallone in Piazza della Repubblica e Piazza Pezzullo a Eboli. Reazioni accese sui social e dura critica del consigliere comunale Vito Maratea contro il provvedimento.
L’ordinanza
È stata emessa oggi, sabato 13 settembre, l’ordinanza n.321 che istituisce l’area pedonale permanente in Piazza della Repubblica e Piazza Luigi Pezzullo. Il provvedimento, firmato dal Ten. Col. Daniele avv. De Sanctis, comandante della Polizia Municipale sancisce l’istituzione dell’area pedonale permanente in Piazza della Repubblica e Piazza Luigi Pezzullo, delimitata da Via M. Ripa, Via Giacomo Matteotti, Via IV Novembre, Via Sisto, Viale Amendola, Via XXIV Maggio e Via Vincenzo Giudice, con divieto espresso alla circolazione e sosta di qualsiasi veicolo, se non autorizzato, ivi compresi velocipedi monopattini, pattini, acceleratori di velocità e simili.
Il secondo punto dell’ordinanza introduce un ulteriore divieto: “È altresì vietato effettuare su tutte le predette piazze qualsiasi tipo di gioco non autorizzato con uso di pallone e simili.”
Sanzioni previste
In caso di violazione, sono previste sanzioni pecuniarie: 83,00 euro per le infrazioni relative alla circolazione e sosta (art. 7, comma 14, Codice della Strada); 26,00 euro per il divieto di gioco (art. 190, comma 10, Codice della Strada).
Reazioni social e la posizione di Vito Maratea
La decisione ha suscitato forti proteste sui social, dove è intervenuto il consigliere comunale di maggioranza Vito Maratea, criticando duramente il provvedimento. “In un momento storico in cui c’è bisogno di più spazi di incontro, soprattutto per i giovani e i ragazzi, ad Eboli si sceglie invece di limitare, di chiudere, di vietare.” ha dichiarato Maratea, sottolineando come il divieto colpisca anche Piazza Pezzullo, dove l’amministrazione ha investito per creare un parco giochi.
Secondo il consigliere, “vietare il gioco dei bambini in piazza è mortificante. È come spegnere una luce che da sempre ha illuminato Eboli.” Maratea evidenzia il paradosso di vietare il pallone in un’area pensata per il gioco, e invita il sindaco a prendere le distanze dal provvedimento.