Alla vigilia delle elezioni regionali in Campania, il dibattito politico si accende tra programmi, alleanze e identità di partito. Ma tra chi si definisce “liberale” — nel senso classico del termine — emerge una riflessione meno ideologica e più pragmatica: quale candidato può davvero interpretare, oggi, questi valori in un contesto regionale complesso come quello campano?
È questa la domanda che si pone Stefano Maria Cuomo, presidente del movimento Liberali Moderati per l’Italia, che invita a considerare con attenzione la proposta di Edmondo Cirielli, al di là degli schieramenti tradizionali.
La Campania e il bisogno di libertà economica
Negli ultimi anni la Campania, secondo Cuomo, ha vissuto una fase segnata da un forte centralismo decisionale e da un apparato burocratico che, troppo spesso, frena l’iniziativa privata. “Il vero nodo da sciogliere — sostiene — è proprio questo: la regione non ha bisogno di nuovi sussidi, ma di libertà economica e di fiducia verso chi crea valore reale”.
Una posizione che intercetta un sentimento diffuso tra imprenditori, professionisti e giovani innovatori, spesso scoraggiati da tempi amministrativi lunghi e da una normativa poco prevedibile.
Cirielli e il principio di responsabilità amministrativa
In questo scenario, Edmondo Cirielli viene indicato come un possibile interprete di un modello di governo improntato alla responsabilità e alla chiarezza delle regole.
Per i liberali, la certezza del diritto è condizione imprescindibile per la crescita: senza un’amministrazione efficiente e trasparente, la libertà economica resta un’astrazione.
Cirielli, sottolinea Cuomo, ha più volte manifestato sensibilità verso il mondo produttivo, promuovendo la riduzione della burocrazia e il contrasto agli sprechi. “Non serve promettere nuova spesa pubblica — spiega — ma liberare energie private, sostenendo chi lavora e innova”.
Un voto di merito, non di appartenenza
Per un elettore liberale, il voto non dovrebbe essere un atto identitario, ma una scelta razionale basata sulla coerenza dei programmi.
Alcune delle proposte di Cirielli — dalla semplificazione amministrativa alla riorganizzazione della macchina regionale, passando per il rilancio infrastrutturale — vengono lette come segnali di pragmatismo.
“Un liberale — scrive Cuomo — non vota per appartenenza ideologica, ma per efficacia di visione. Chi guida una regione deve misurarsi sui risultati, non sulle etichette politiche”.
Verso una Campania più libera e competitiva
In definitiva, la riflessione di Cuomo non si traduce in un endorsement formale, ma in un invito a valutare le proposte sulla base di criteri di merito e responsabilità.
La Campania, sottolinea, ha bisogno di tornare a essere “una regione che premia il talento, la trasparenza e la capacità di fare impresa”, non un territorio imprigionato dall’assistenzialismo e dalla burocrazia.
Guardare a Cirielli, in quest’ottica, non significa aderire a un’ideologia, ma interrogarsi su quale modello di governo possa davvero rendere la regione più libera, moderna e competitiva, conclude il presidente dei Liberali Moderati per l’Italia.


