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Sele, Tanagro, Calore: al via il Contratto di Fiume

Nasce un patto di sviluppo fra Ente Riserve, Regione e stakeholder locali

A cura di Comunicato Stampa
Pubblicato il 8 Luglio 2020
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Pronto a divenire realtà il Contratto di Fiume che interessa l’area del complesso idrografico Sele, Tanagro e Calore salernitano. Il primo incontro ufficiale darà il via ad una prima fase sperimentale e vedrà i firmatari riuniti a Contursi Terme presso le Terme Capasso sabato 11 luglio alle 10.00. Ospiti di casa, l’Ente Riserve Naturali Foce Sele – Tanagro e Monti Eremita – Marzano e la Regione Campania con la presenza del vicepresidente Fulvio Bonavitacola, del presidente della commissione bilancio Francesco Picarone, della presidente del consiglio regionale della Campania, Rosetta D’Amelio, e dell’on. Piero De Luca. Invitati i sindaci dei 40 comuni e i presidenti delle 5 comunità montane ricadenti nel bacino, con i quali si discuteranno le attività che nei mesi successivi porteranno alla stipula vera e propria del patto, cinque laboratori tematici e la strategia di sviluppo per la quale nasce il CdF. L’obiettivo finale è quello di promuovere il ripristino ed il mantenimento della qualità delle acque, realizzando nel contempo occasioni di sviluppo economico e turistico che partano proprio dalla tutela ambientale.

Nel quadro di queste iniziative, prende forma anche il primo impegno che rientrerà nel CdF salernitano, la realizzazione della “Ciclovia del Sele”, dorsale che collegherà la “Ciclovia del Sole”, Salerno – Agropoli, alla “Ciclovia dell’Acqua”, Caposele – Santa Maria di Leuca, che segue l’acquedotto pugliese, opera finanziata dal MIT (Ministero Infratrutture e Trasporti). La proposta attua pienamente la strategia di sviluppo economico attraverso lo stimolo di un turismo destagionalizzato e di una mobilità sostenibile e di fruizione delle ricchezze ambientali e paesaggistiche interne al territorio dell’Ente Riserve.

“Ci sono voluti quasi dieci anni, ma finalmente siamo pronti a partire”, è il commento di Antonio Briscione, presidente dell’Ente Riserve che, al termine dell’ennesima riunione in videoconferenza a causa del COVID19, ha potuto esprimere soddisfazione per un risultato che “è il primo passo per acquisire uno strumento forte per la tutela e lo sviluppo di questa terra.”. L’Ente Riserve Naturali “Foce Sele Tanagro” e “Monti Eremita Marzano”, grazie alla Regione Campania, è il primo a raggiungere questo traguardo, con un’attività che dal 2014 ha già visto una serie di incontri consultivi assieme ai soggetti territorialmente interessati, tesi a delineare un percorso partecipato che culminerà nel CdF.

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Il contratto viene da lontano, dalla prima Direttiva Quadro sulle Acque n. 60 del 2000, quando la Comunità Europea ha avviato una strategia integrale per proteggere, migliorare e ripristinare la qualità di tutte le acque interne, i bacini di transizione, le acque costiere. L’Italia ha recepito la direttiva col D.lgs 152/2006 insieme alla previsione dei contratti quali strumenti per la riqualificazione dei corsi fluviali seguendo criteri di pubblica utilità, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale. Con la Legge Regionale n. 5 del 6 maggio 2019, la Regione Campania ha emanato le linee guida per l’attuazione dei contratti di fiume, individuando in particolare cinque ambiti geografici di intervento: Sele – Tanagro – Calore salernitano, Fiume Ofanto, Calore Irpino, invaso Campolattaro e lago Matese. Nel salernitano, in questa prima fase, il CdF prevede la regia regionale, con l’Ente Riserve in veste di soggetto attuatore e, successivamente alla firma, quest’ultimo diverrà l’Ente coordinatore del Contratto di Fiume.

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TAG:fiume calorefiume selefiume tanagro
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