CELLE DI BULGHERIA. Finisce in Tribunale la vicenda di una donna cilentana che, stando alle accuse, non avrebbe potuto esercitare il diritto di voto. I fatti si riferiscono al 2009. D.M. alle elezioni del 7 giugno 2009 non riuscì a esprimere la sua preferenza dando la colpa al Presidente dell’ufficio Elettorale che sollevava una questione interdittiva.
La vicenda fu risolta nelle ore successive e la donna ammessa al voto. Tuttavia questa, una volta contattata, ritenne opportuno non esercitare più il voto. Successivamente inviò richiesta di risarcimento danno al Comune di Celle di Bulgheria per l’umiliazione subita che avrebbe anche determinato un malore. Il Comune respinse le istanze; la questione finì comunque all’attenzione dei giudici: il Tribunale di Vallo della Lucania, nel 2016, si dichiarò incompetente territorialmente e passò le competenze al Tribunale di Salerno. Le parti, tuttavia, non riassunsero il giudizio entro il termine concesso e per questo il procedimento si estinse.
Ora D.M. ha citato nuovamente il Comune al fine di ottenere la dichiarazione di violazione del diritto di espressione del voto e la condanna al risarcimento danni per 25mila euro. Il Comune ancora una volta ha deciso di opporsi alle richieste a ha nominato un legale per rappresentarlo in giudizio.