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Federalberghi: in Campania aumentano strutture ricettive abusive. Problemi anche in Cilento

Allarme di Federalberghi: troppe strutture ricettive illegali. Problemi anche in Cilento: pochi i controlli.

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 9 Ottobre 2016
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Allarme di Federalberghi: troppe strutture ricettive illegali. Problemi anche in Cilento: pochi i controlli.

Anche in Campania aumentano le strutture ricettive illegali, con conseguente grave danno per i professionisti del settore che, invece, si sforzano di rispettare la legge e di adeguano quindi quanto prescritto con tutti i costi annessi.
A denunciarlo è il presidente della Federalberghi Campania Costanzo Iaccarino, che riprendendo una dichiarazione del presidente nazionale Bernabò Bocca a fronte di una documentata inchiesta che rivela l’estendersi della shadow economy nella Capitale, rimarca come quello denunciato sia un problema comune e che rischia di compromettere seriamente il futuro delle destinazioni turistiche italiane, qualora non fosse arginato per tempo.

“E’ importante – ha commentato Iaccarino – operare in sinergia con le istituzioni al fine monitorare la nascita e lo sviluppo di queste attività che oltre ad essere illegali fungono spesso da strumento per riciclare il nero ed in più danneggiando le casse comunali danneggiano tutti i cittadini onesti”.

“Vi sono località nel nostro paese in cui, nel periodo estivo – ha spiegato infatti Bocca – sono state rilevate case vacanza abusive in una percentuale del 98,5%. Questo significa che il dato rilevabile dalle sole strutture che rispettano trasparenza e regole non è quello reale. Nessuno vuol negare la possibilità di affittare ai villeggianti una casa per un periodo definito, ma è obbligatorio versare la tassa di soggiorno e dichiarare l’attività in toto. Altrimenti milioni di euro vanno in fumo per mancato pagamento dell’imposta, il che è intollerabile soprattutto in un periodo di crisi così forte e con le risorse delle casse cittadine ridotte al minimo”.

Il Cilento, in particolare i centri costieri, non sono immuni da questa criticità. Soprattutto nell’area nord, tra Capaccio Paestum e Agropoli, infatti, si registrano abusi. Non mancano segnalazioni anche da Castellabate, Ascea, Casalvelino e l’area più a sud. Pochi i controlli da parte delle autorità preposte nonostante le lamentele di chi svolge l’attività regolarmente. Le ispezioni da parte della polizia locale in alcuni casi sono addirittura diminuite rispetto al passato.

L’esempio virtuoso è quindi quello di Roma, dove Comune, Federalberghi e Forze dell’Ordine hanno iniziato un’attività sinergia di contrasto al fenomeno che inizia a dare buoni frutti. “Un caso che non dovrebbe restare isolato – conclude Iaccarino – ma che ci auguriamo possa essere presto emulato in tutta la Campania, ma occorre più sinergia con le istituzioni ”.

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